Emergenza povertà: i nostri “invisibili” non sono invisibili

Un intervento sui problemi della nuove povertà che coinvolgono sempre più cittadini italiani

04 Gennaio 2016
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Senzatetto

Ieri, come spesso accade di domenica, mi sono recato in Varese con la mia signora, e tornando a casa (Valceresio), mi sono fermato in località Biumo, per acquistare delle pizze per cena.

Parcheggiato l’auto, mi avvio verso il locale, e passando d’avanti a una lavanderia a gettoni, mi accorgo che all’interno, un signore sulla sessantina, si era appisolato su alcune sedie. proseguo il mio cammino, e commentando con mia moglie, ci rendiamo conto che lo stesso signore, era seduto in quel locale anche la domenica precedente.

Al ritorno, decido di dare un’occhiata più attenta alla situazione, e i dubbi sono diventati certezze, nel rendermi conto che si trattava di un clochard, che cercava riparo e un po’ di calore in quel “locale pubblico”.

Dopo aver scambiato qualche parola di conforto, (a dire il vero è stato lui a confortare il mio stato di frustrazione), mi sono allontanato riprendendo il mio cammino verso casa, imprecando contro me stesso, per il senso di impotenza per non essere stato in grado di affrontare la situazione.

Questa mattina, su un giornale locale, leggo: Caravate ospiterà altri clandestini, beh, ora capisco perché i nostri senzatetto, sono definiti “invisibili”………

Qualcuno di voi, CARI POLITICI, dovrebbe rendersi conto che i nostri “invisibili”, non sono poi così tanto INVISIBILI.

Gradirei un commento dagli aspiranti sindaci, su come pensano di affrontare questo problema…

Grazie.

Gennaro Gesuito

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