Consiglio approva riforma della legge elettorale regionale: doppia preferenza di genere

Respinti emendamenti su riduzione firme per la presentazione delle liste provinciali e su introduzione turno ballottaggio

22 Dicembre 2017
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Via libera a maggioranza in Consiglio regionale con 61 voti a favore, 8 astenuti e 1 contrario alle modifiche alla legge elettorale regionale vigente, che si sono rese necessarie per adeguarsi alla normativa statale di principio sulle cosiddette “quote rosa”.
“Con il voto di oggi – ha dichiarato il relatore Carlo Malvezzi – introduciamo la possibilità della doppia preferenza di genere e garantiamo, nell’alternanza uomo donna, un numero pari di candidati nelle liste provinciali, valorizzando il talento delle donne anche in politica, migliorando la disposizione della legge e prevedendo una quota del 50% di donne in ogni lista”.
Le liste provinciali dovranno essere composte seguendo l’ordine dell’alternanza di genere e garantendo in tal modo l’effettiva parità di genere nelle candidature: ciascuna lista provinciale dovrà comprendere un numero di candidati pari a 2 se il numero di seggi assegnati alla rispettiva circoscrizione è pari a uno o due; altrimenti, se il numero di seggi è pari o superiore a 3, in numero non superiore al numero di seggi assegnati alla rispettiva circoscrizione e non inferiore alla metà, con arrotondamento al numero pari superiore.
L’elettore potrà esprimere fino a due voti di preferenza, scrivendo il cognome o nome e cognome del candidato o dei candidati compresi nella stessa lista. Nel caso di espressione di due preferenze, queste dovranno riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza espressa.
L’Aula ha respinto gli emendamenti presentati dal M5Stelle che prevedevano la convocazione di un eventuale turno di ballottaggio 15 giorni dopo il voto qualora nessuno dei candidati avesse superato il 50% dei voti o in alternativa il 40%. Respinto anche un altro emendamento sempre a firma M5Stelle, condiviso anche dagli altri gruppi di minoranza, che chiedeva il dimezzamento del numero di elettori attualmente previsto e necessario per la presentazione delle liste nelle varie circoscrizioni provinciali lombarde. Voto contrario per un analogo emendamento del Partito Democratico che si proponeva, per la presentazione delle liste, di introdurre una significativa diminuzione di almeno un terzo di presentatori e sottoscrittori nelle circoscrizioni provinciali, modulata a seconda del numero di elettori componenti la circoscrizione. Continueranno a essere esonerate dalla sottoscrizione degli elettori le liste espressione di forze politiche corrispondenti ai Gruppi consiliari, escluso il Gruppo Misto, già presenti in Consiglio regionale alla scadenza della legislatura.
Ritirato infine un emendamento presentato dal capogruppo di Forza Italia Claudio Pedrazzini che prevedeva la sospensione dalla carica di Consigliere regionale per gli eletti chiamati a ricoprire l’incarico di Assessore (è escluso dalla sospensione il Vice Presidente della Regione): l’emendamento si richiamava a un ordine del giorno approvato dall’Aula a fine 2015 e, come annunciato da Pedrazzini, sarà prossimamente oggetto di uno specifico progetto di legge.
In sede di dichiarazione di voto, hanno espresso condivisione e voto favorevole alla nuova legge elettorale i rappresentanti dei gruppi di minoranza Enrico Brambilla (PD), Daniela Mainini (Patto Civico), Chiara Cremonesi(Insieme per la Lombardia) e Onorio Rosati (Gruppo Misto) che, pur evidenziando e lamentando la mancata diminuzione del numero di firmatari necessari per la presentazione delle liste provinciali, hanno sottolineato l’importanza dell’introduzione della doppia preferenza di genere. Giudizio convintamente positivo e favorevole hanno espresso Stefano Bruno Galli (Lista Maroni Presidente) e Massimiliano Romeo (Lega Nord). Per il capogruppo del M5Stelle Dario Violi non c’è stata da parte della maggioranza la volontà di approfondire in modo serio e convinto “la possibilità di apportare le necessarie modifiche migliorative alla legge elettorale”, preferendo limitarsi a un semplice adeguamento e recepimento delle normative nazionali: da qui il voto di astensione del suo gruppo. Voto contrario era stato annunciato durante la discussione generale da Maria Teresa Baldini (Gruppo Misto).

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