Cinema, è morta Virna Lisi. Addio all’ultima diva italiana, che rinunciò a Hollywood

L’attrice se ne è andata a 78 anni. Era nata ad Ancona l’8 novembre 1936. Vera e propria icona del cinema italiano, si era ribellata al sistema hollywoodiano dello star system

18 Dicembre 2014
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Virnalisi

È morta Virna Lisi, celebre icona del cinema italiano. L’attrice, 78 anni, era nata ad Ancona l’8 novembre 1936. Nella sua carriera aveva ricevuto sei Nastri d’argento, un premio per la migliore interpretazione femminile a Cannes, quattro David di Donatello, di cui due alla carriera, era Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. All’intensa attività cinematografica ha affiancato una lunga galleria di personaggi in produzioni televisive.

Nella sua carriera ha vinto sei Nastri d’argento, e condivide con Margherita Buy il record di premi vinti nella manifestazione organizzata dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani. In carriera, ha vinto anche un Prix d’interprétation féminine a Cannes, due David di Donatello per le sue interpretazioni e altrettanti alla carriera.
Il nome di nascita di Virna Pieralisi, avrebbe dovuto essere Siria; tuttavia all’anagrafe lo rifiutarono, poiché la Siria non era un paese alleato dell’Italia. Il padre inventò allora su due piedi il nome Virna, scoprendo solo dopo che era un nome realmente esistente.

Nata ad Ancona, dopo aver vissuto a Jesi, suo padre Ubaldo, commerciante di piastrelle di marmo, si trasferisce per motivi di lavoro a Roma con tutta la famiglia.

Vita e carriera

Viene poi scritturata in commedie di successo come Le diciottenni di Mario Mattoli (di cui è protagonista accanto a Marisa Allasio) e Lo scapolo di Antonio Pietrangeli del 1955 con Alberto Sordi, mentre l’anno successivo riesce finalmente a dare prova anche delle sue capacità drammatiche in La donna del giorno, di Francesco Maselli, in cui interpreta una ragazza che si affaccia al successo grazie alla pubblicità, pagandone le conseguenze. Due anni dopo proprio grazie ad una pubblicità le arriva la grande popolarità: il dentifricio Chlorodont la scelse infatti per interpretare i propri sketch all’interno della storica rubrica televisiva Carosello, il cui slogan, con quella bocca può dire ciò che vuole, ottenne immediato successo e divenne un vero e proprio tormentone di quegli anni.

Nel 1957 recitò la parte di Elizabeth Bennet nello sceneggiato televisivo della RAI Orgoglio e pregiudizio, basato sull’omonimo romanzo di Jane Austen, diretto da Daniele D’Anza ed interpretato accanto a Franco Volpi ed Enrico Maria Salerno, mentre nel 1958 al cinema compare accanto a Totò e Peppino De Filippo nella commedia Totò, Peppino e le fanatiche; nel 1959 interpreta la contessa Virginia Oldoini di Castiglione in un altro storico sceneggiato televisivo RAI: Ottocento con Sergio Fantoni e Lea Padovani, diretto da Anton Giulio Majano (quest’ultimo, sempre nel 1959, dirige la Lisi anche al cinema nel film in costume Il padrone delle ferriere in cui recita accanto a Warner Bentivegna).

Il 25 aprile del 1960 Virna Lisi sposa l’architetto romano Franco Pesci (allora presidente dell’A.S. Roma) da cui ha avuto un figlio, Corrado, nato nel luglio del 1962.

Nello stesso periodo recita anche in numerosi spettacoli teatrali diretta da grandi nomi del teatro italiano come Giorgio Strehler e Luigi Squarzina.

Inizia a lavorare anche a diversi film francesi, ottenendo così molto successo ed apprezzamento anche in Francia, recitando in Eva di Joseph Losey, in cui lavorò assieme a Jeanne Moreau e Stanley Baker, Il delitto Duprè e Il tulipano nero entrambi diretti da Christian-Jaque (il secondo interpretato insieme ad Alain Delon), ed in un film della saga dell’agente segreto Francis Coplan (versione francese di James Bond) Agente Coplan: missione spionaggio di Maurice Labro.

Nello stesso periodo rifiuta proprio la parte della bond-girl nel film A 007, dalla Russia con amore (1963) al fianco di Sean Connery, parte che comunque venne assegnata ad un’altra attrice italiana, Daniela Bianchi. L’attrice ha dichiarato in seguito di essersi pentita di aver rifiutato la parte.

Dalla metà del decennio cominciò a comparire anche in pellicole d’autore ed uno dei suoi ruoli più significativi fu quello di Milena, la cassiera del bar per cui perde la testa il ragionier Bisigato, interpretato da Gastone Moschin, in Signore & signori (1966) di Pietro Germi, film premiato con la Palma d’oro al Festival di Cannes del 1966.

Nello stesso periodo venne chiamata ad Hollywood, dove le major cinematografiche americane stavano cercando di lanciare una possibile erede di Marilyn Monroe; la Lisi firmò un prestigioso contratto in esclusiva di sette anni con la Paramount e si trasferì con il marito ed il figlio a Los Angeles.

Il suo primo film hollywoodiano fu la commedia Come uccidere vostra moglie del 1965, interpretato assieme a Jack Lemmon e Terry-Thomas per la regia di Richard Quine, che ottenne un grande successo (fu il maggiore incasso americano della stagione 1965-66) e rimase negli annali la scena in cui la Lisi usciva dalla torta di compleanno di Lemmon con indosso solo un bikini; sembrava l’inizio di una sfolgorante carriera negli Stati Uniti per l’attrice marchigiana, ma lo star system hollywoodiano le impose regole troppo restrittive, relegandola, nei suoi successivi film americani (in cui ebbe modo di lavorare al fianco di grandi attori come Frank Sinatra, George C. Scott e Tony Curtis) al ruolo della bambola sexy, bionda e svampita, in cui la Lisi non si sentiva affatto realizzata e valorizzata.

Nel 1968 le fu assegnato il ruolo di protagonista per il film Barbarella diretto da Roger Vadim, ma Virna rifiutò d’interpretarlo e se ne tornò in Italia, rescindendo il contratto con la Paramount (per cui dovette pagare una cospicua penale) dopo appena tre anni e quattro film realizzati: il ruolo di protagonista di Barbarella dopo il rifiuto della Lisi fu assegnato a Jane Fonda. Nello stesso periodo rifiutò pure di apparire nuda sulla copertina di Playboy.

Questo fu inoltre il periodo in cui Frank Sinatra si innamorò dell’attrice, ma lei, sposata, rifiutò nettamente le sue avances.

Gli anni Novanta si aprono per l’attrice con due miniserie televisive: la produzione internazionale I misteri della giungla nera (1991) di Kevin Connor (di cui poi viene distribuita all’estero una riduzione cinematografica) e Passioni (1993) di Fabrizio Costa; nel 1994 la Lisi interpretò Caterina de’ Medici nel film francese La Regina Margot di Patrice Chéreau, che la scelse dopo avere scartato Giulietta Masina e dopo il rifiuto di Monica Vitti. Il regista, tuttavia, secondo la stessa Virna Lisi, non la riteneva adeguata al ruolo.

Nel 2009 l’attrice ha ricevuto il premio alla carriera ai David di Donatello.

Il 23 settembre 2013 la Lisi rimane vedova: il marito Franco Pesci muore dopo una grave malattia. La coppia era sposata da 53 anni.

Nell’aprile del 2014, dopo dodici anni di assenza, la Lisi torna su un set cinematografico, recitando nella commedia di Cristina Comencini dal titolo Latin Lover. I prossimi progetti televisivi a cui avrebbe dovuto partecipare sarebbero dovuti essere È la mia famiglia, fiction prodotta da Mediaset, le cui riprese sono iniziate in autunno e la quarta stagione della serie Il bello delle donne, anch’essa prodotta da Mediaset, le cui riprese si sarebbero dovute svolgere tra la fine del 2014 ed i primi mesi del 2015.

In occasione della Via Crucis al Colosseo del 2014, ha letto, insieme ad Orazio Coclite, le meditazioni scritte dall’arcivescovo di Campobasso-Boiano Giancarlo Maria Bregantini.

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