Più tutela per i lavoratori delle cooperative. Un passo in avanti nel settore Cargo City.
In un mercato del lavoro frammentato e diseguale, dove nello stesso luogo convivono forme di lavoro regolate da contratti diversi, la Filt Cgil di Varese ha recentemente sottoscritto due importanti accordi che introducono forme di protezione del lavoro per circa 450 lavoratori dei due principali consorzi operanti a Cargo City nel settore dell’handling.
“Siamo partiti dall’anello più “debole” della catena produttiva – ha spiegato Saverio Innocenzio della Filt Cgil di Varese – la presenza in Cargo City di due consorzi affidatari, per conto delle due aziende leader MLE e ALHA, di lavorazioni che a loro volta vengono subappaltate a proprie cooperative”.
Infatti, parallelamente alla vicenda SEA Handling e sotto la spinta del mercato liberalizzato, in Cargo City sono in atto processi imprenditoriali riorganizzativi e politiche di acquisizione di quote di mercato dei servizi aeroportuali, tra i quali il più significativo interessa Argol-logistic (MLE).
La FILT-CGIL, in modo unitario, è da tempo che cerca di intercettare tale fenomeno mettendo in campo piattaforme programmatico – rivendicative che introducano forme di riconoscimento e protezione del lavoro senza costituire, al tempo stesso, un freno alla crescita competitiva delle imprese.
I due accordi aziendali sottoscritti recentemente con la COROS e SLTM si basano entrambi sull’applicazione del CCNL e tendono, pur nelle specificità delle singole aziende, ad omogeneizzare le prestazioni, le retribuzioni e il sistema dei diritti dei lavoratori, nonché in prospettiva a disciplinare un sistema di relazioni sindacali moderno ed efficace.
I punti salienti degli accordi sottoscritti sono:
· stabilizzazione del rapporto di lavoro e trasformazione dei contratti di lavoro da part-time a full time
· controllo del lavoro straordinario attraverso l’istituzione della Banca Ore al fine di monitorare
il reale dimensionamento organico.
· negoziazione delle flessibilità contrattualmente previste
· pause e fruizione del pasto
· integrazione fino al 100% della retribuzione in caso di malattie e infortuni
· avvio della contrattazione di secondo livello per definire meccanismi retributivi incentivanti (PDR).
“In un’area che continua a svilupparsi anche dal punto di vista della dotazione informatica nei processi produttivi – aggiunge Innocenzio – occorrerà sicuramente fare di più, in particolare nello sviluppo dei bisogni formativi degli addetti e con un programma mirato di inclusione della folta comunità straniera. Quello che ci guida è l’obiettivo di unificare il mondo del lavoro, ampliare il sistema dei diritti e contribuire a modernizzare il sistema delle imprese. Una vera crescita della competitività di sistema non può non tenere conto dei cambiamenti intervenuti e di nuove e democratiche forme di rappresentanza”.