Arcisate-Stabio, il sindaco di Induno Olona alza la voce. Ma nel giorno della protesta non sono tutti uniti

Il primo cittadino Marco Cavallin ha guidato la manifestazione di domenica mattina per chiedere al governo e al Cipe una soluzione per «la ferita aperta nel nostro territorio». Polemiche dalla minoranza

20 Ottobre 2014
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Protestainduno

Una manifestazione per chiedere al governo di muoversi sull’Arcisate-Stabio. I problemi del cantiere, che sembrano non trovare una soluzione, stanno infatti rendendo difficile e abbassando nettamente la qualità della vita nei comuni interessati, Induno Olona e Arcisate in primis. 

Da qui l’iniziativa di ieri mattina, guidata dal sindaco indunese Marco Cavallin, che ha chiamato a raccolta gli abitanti del paese e le autorità di valle e provinciali davanti a tutti i media locali, regionali e nazionali per lanciare un ultimo, perentorio avviso a quanti hanno nelle mani il destino della linea ferroviaria Varese-Stabio, impaludata da mesi e mesi in passaggi burocratici difficili da comprendere. Il sindaco ha chiesto a chi di dovere, in primo luogo al Cipe, di deliberare e fare chiarezza sul destino di quest’opera, che ha ferito gravemente il nostro paese e gran parte della Valceresio. «La sua protesta in questo momento è la protesta di tutti i cittadini – spiegano gli organizzatori della manifestazione – la sua voce è la voce di tutti gli indunesi che hanno a cuore il proprio paese, la propria qualità della vita, il proprio futuro».

La Casa di Tutti, lista che riunisce i partiti di centrodestra, pur partecipanti alla manifestazione ha criticato la politica dell’amministrazione.

«Siamo presenti a questa manifestazione per condividere ed esternare un disagio profondo che è di tutti gli Indunesi, pur essendo consapevoli che questa iniziativa non sortirà nulla ai fini della risoluzione di questo gravissimo problema – scrivono – errata è prima di tutto la scelta del luogo: se la protesta è rivolta contro il Governo non si comprende come mai la manifestazione non si sia tenuta davanti a chi rappresentante il governo stesso nella nostra Provincia e cioè il prefetto? Magari in unione con i sindaci e i cittadini di tutti i comuni interessati…
La stessa lettera che il Sindaco ha scritto a Renzi è intrisa di emotività ma non è per nulla, ancora una volta, propositiva.
Che cosa chiede a Roma il comune di Induno se non paventare il pericolo che la protesta sfoci in violenza?
Oggi è stata indetta una manifestazione, la stessa iniziativa nello stesso luogo e con le stesse modalità di quanto già avvenuto qualche anno fa… la realtà è che questa amministrazione persevera nell’astenersi dall’assumere un ruolo da protagonista, continua a rimanere in disparte ad assistere (presunta impotente)  alla lite tra i due contraenti (RFI e impresa appaltatrice)  con gli effetti che sono sotto gli occhi di tutti… oggi è davvero tardi: pare che l’impresa sia receduta dal contratto con la prospettiva desolante che RFI reperisca un’altra parte contrattuale per la prosecuzione delle opere…
Una situazione che certamente non prelude ad una soluzione immediata.
Se questa amministrazione  fin dalle prime avvisaglie del manifestarsi di inadempimenti e sospensioni dei lavori avesse promosso – come abbiamo da sempre sostenuto – un’iniziativa giudiziaria a  tutela della collettività (legittimata ad agire come da giurisprudenza consolidata) oggi non si
verserebbe nell’attuale stato di fatto ed un provvedimento giudiziale avrebbe condotto alla conclusione dei lavori nei tempi ex contractu convenuti».

Parole alle quali la maggioranza, rappresentata dalla lista Viviamo Induno Olona, ha risposto nella serata di ieri.

«Qualcuno purtroppo, fraintendendo fragorosamente il ruolo di “essere opposizione”, ha cercato di portare divisione politica in questa manifestazione, brandendo bandiere di parte a favore di telecamera e rivendicando di possedere soluzioni miracolistiche a
un problema che – può sfuggire solo a chi vive sulla luna o è accecato dall’ideologia – è ben più complesso di una frase in latino spesa ad effetto in un comunicato stampa.
Noi di “Viviamo Induno Olona” pensiamo che questi signori della minoranza indunese abbiano sbagliato clamorosamente comportandosi così; hanno sbagliato perché oggi è il tempo dell’unità con il nostro Sindaco e la nostra Amministrazione, che si è messa con questa iniziativa alla testa di una protesta dura, difficile e necessaria, con tutti i mezzi (che tuttavia sono pochi) che ha in mano un’Amministrazione locale.
E piaccia o no alla minoranza, quest’Amministrazione è stata appena eletta con amplissimo margine, sulla base di proposte programmatiche chiare esattamente quanto quelle di coloro che oggi sono in minoranza, e che appunto il corpo elettorale ha bocciato appena quattro mesi fa.
L’Amministrazione Cavallin guiderà il paese per i prossimi cinque anni e per i prossimi cinque anni agirà nell’interesse esclusivo di tutti i concittadini indunesi; tuttavia su questi argomenti, su certe questioni ci permettiamo di dire a questi signori imbandierati che non ci dovrebbe essere distinzione di appartenenza politica, ma ferrea comunanza di intenti. Chi cerca la divisione chi sparge odio e dà patenti di incompetenza e inadeguatezza, forse tra cinque lunghi anni coglierà i frutti di questa sua ostentata alterità; noi preferiamo pensare che pagherà il prezzo di non aver contribuito convintamente alla lotta per salvare Induno dal degrado».

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