Entrambi gli episodi risalgono a domenica sera. Il più preoccupante quello che si è verificato vicino a piazzale Spozio e che ha portato la Polizia ad arrestare un pregiudicato cinquantenne, italiano, processato ieri mattina per direttissima.
Domenica sera ha aggredito e rapinato due ragazzine mentre tornavano a casa nel quartiere varesino di San Fermo.
Da quanto hanno raccontato le due ragazzine residenti in zona una volta al sicuro con l’arrivo dei poliziotti, erano circa le 20.30 e stavano rientrando a casa quando sono state importunate da un uomo. Hanno cercato di allontanarsi, ma lui continuava a seguirle. Preoccupate e spaventate per l’insistenza hanno cercato di chiamare a casa per chiedere aiuto, ma niente da fare: stando al racconto, dopo aver tirato uno schiaffone a una delle due l’uomo le ha strappato di mano il telefono, poi se n’è andato. Arrivate sotto il portico di un immobile hanno chiesto aiuto e atteso l’arrivo della Squadra Volante della Questura. Hanno raccontato l’accaduto ai poliziotti fornendo anche dettagli fisici dell’aggressore, così sono partite immediatamente le ricerche che hanno permesso di rintracciarlo già in serata poco distante dal luogo dell’aggressione, in via Sette Termini. È stato arrestato e processato immediatamente lunedì mattina, per lui è stata chiesta la perizia psichiatrica.
Il secondo episodio si sarebbe consumato invece in viale Belforte. Una lite tra dominicani ha fatto finire in ospedale quattro di loro con escoriazioni e diversi fendenti di arma da taglio, per fortuna non gravi, che hanno portato a prognosi di pochi giorni. Sono arrivati al pronto soccorso dell’ospedale di circolo di Varese per farsi medicare e i medici hanno chiamato la Polizia. I feriti, un uomo di trent’anni, una ragazza di 19, sua zia di 33 e il suo fidanzato ventenne, hanno raccontato di una lite iniziata per ragioni banali, ma finita a botte e fendenti, probabilmente con piccoli oggetti contundenti come coltellini o forbici. Nessuno strascico giudiziario in questo caso, si procederà eventualmente nel caso di una denuncia di parte.