Egregio Direttore,
le reazioni di molte persone alla vicenda dell’assessore Clerici sono a me totalmente incomprensibili.
Secondo il mio parere, la libertà di pensiero e di espressione sono diritti fondamentali, anche qualora si rivesta una carica pubblica.
Non è concepibile che una persona, per il solo fatto d’essere assessore comunale, debba autocensurarsi e non dire più cosa pensa, comprimendo il suo legittimo diritto. Con questo ragionamento poco logico un amministratore locale è meno libero degli altri comuni cittadini, molti dei quali sono spesso impegnati a sproloquiare su Facebook e non solo, quasi sempre però ignorati da chiunque. D’accordo, modi e tempi delle dichiarazioni non erano assolutamente opportuni ma oltre gli steccati ideologici dovrebbe valere la regola base di una vera democrazia: potrò non essere d’accordo con la tua idea ma sono disposto a morire perché tu possa esprimerla, anche se sei un assessore comunale, anche se molti utilizzano quelle dichiarazioni per attaccare te e una giunta intera, anche se magari sei un buon amministratore.
Se questa libertà viene meno allora la tanto odiata dittatura è qui, oggi, tra noi.
Con buona pace degli antifascisti, ai quali ricordo che le dittature non sono solo quelle, pittoresche, col fez e il manganello.
Marco Bordonaro