
Il presidente della Provincia Gunnar Vincenzi potrebbe andare incontro ad una mozione di sfiducia. Una delle ipotesi al vaglio dei gruppi di centrodestra Liberi per Varese e Lega Nord, che giovedì sera hanno abbandonato l’aula del consiglio provinciale per protesta, contro la decisione di Vincenzi (che presiede anche il consiglio provinciale) di inserire all’ultimo momento due mozioni del centrosinistra e di Ncd nell’ordine del giorno. Mozioni sugli stessi argomenti di quelle già presentate dalla minoranza: difesa della famiglia e Malpensa.
Una decisione che non è andata già ai due gruppi di opposizione, che oggi si preparano a presentare un esposto al prefetto Giorgio Zanzi per chiedere «l’annullamento della seduta del consiglio provinciale, o, almeno, delle due mozioni della maggioranza, che sono state approvate».
Una richiesta che arriva dal fatto che i due testi «sarebbero illegittimi, come abbiamo verificato con un legale, perché il regolamento della Provincia, all’articolo 34, prevede che interrogazioni e mozioni non possano essere accettate dopo che l’ordine del giorno è già stato chiuso».
«E Vincenzi ha deciso di inserirli nell’ordine del giorno – spiegano Galparoli e Longhin – nonostante, durante la riunione capigruppo che hanno convocato appena prima del consiglio, noi avessimo espresso parere contrario».
E Galparoli sottolinea anche come «la modalità con cui Vincenzi ha deciso di inserire le due mozioni è stata di un’arroganza e maleducazione che in politica non avevo mai visto. Valuteremo tutte le azioni da intraprendere». Insomma, è già “guerra” in Provincia. E dopo meno di due mesi dalla sua elezione, il presidente rischia già di dover passare l’ostacolo di un voto di fiducia.