
CasaPound scende in piazza contro il degrado. Un presidio che ha visto una settantina di partecipanti, quello che si è svolto sabato sera in piazza Repubblica, per puntare il dito contro la situazione problematica del luogo e le risposte che non sono arrivati dalle varie amministrazioni in questi vent’anni.
“Riprendiamoci la città: fermiamo il degrado” lo slogan, riportato sullo striscione che i militanti di CasaPound hanno srotolato in piazza, sventolando tricolori e bandiere del movimento. Durante il presidio sono stati scanditi slogan specifici contro il degrado della piazza, “Il degrado non lo vogliamo”, ma anche contro Mare Nostrum, del tipo “Li fanno entrare in Italia per sfruttarli sul lavoro, ma dammi uno stipendio giusto e faccio io il loro lavoro”.
«Mesi fa avevamo affisso uno striscione spiega Bardelli – dove dicevamo che Varese stava morendo per il degrado che avanza a causa della mancanza di “strutture” sociali nelle periferie e, caso esemplare in centro, di piazza Repubblica. Proprio partendo dal problema di questa piazza abbiamo deciso di alzare l’attenzione su questo tema.
Che di fatto è un tema molto sentito, perché riteniamo che i passi che possono essere fatti non siano così impossibili. La nostra proposta sulla destinazione di piazza Repubblica era quella di riportare il mercato coperto, come decenni fa, perché una piazza per essere tale deve essere vissuta dalla popolazione. Nel momento in cui non c’è un momento di socialità, diviene degrado».
E secondo Bardelli la situazione di piazza Repubblica assomiglia a quella che si trovava inizialmente 3«in viale Milano e alle stazioni. C’è stata la volontà nell’arco degli anni di isolare certe persone. Principalmente immigrati, ma prima ancora quelle persone che vivono un disagio, sociale o dovuto a dipendenze. In realtà dovrebbero occuparsene i servizi sociali, ma non se ne occupa nessuno. Evidentemente c’è chi pensa sia meglio ammassarli in un posto preciso per poterli meglio controllare. Il principio della ghettizzazione. La nostra proposta per la piazza è quella, oltre appunto al mercato coperto, di trasformare l’ex Caserma Garibaldi in un centro per l’artigianato artistico. Per riuscire a risollevare e rendere anche attrattivo il luogo. Oltre che offrire a giovani e professionisti un luogo a costo non elevato per potersi far conoscere».
Quindi in serata l’inaugurazione, all’inizio di viale Borri, della nuova sede, la prima che aprono a Varese, del movimento.