
Ben trovati a tutti, è la prima volta che vi scrivo in questa veste, anzi è la prima volta che vi scrivo in assoluto.
Professionalmente è da molti anni che sono al fianco di enti, imprese e professionisti per aiutarli concretamente al miglioramento della sicurezza nei luoghi di lavoro, quindi non vi nascondo la mia preoccupazione per la ripresa di lunedì 4 maggio.
In questi giorni ho avuto modo, aiutando la collega Perusin, di confrontarmi con molti di voi ai Tavoli creati dal Comune per la ripartenza ed i confronti sono stati seri e soprattutto costruttivi. Tutti i partecipanti si sono sempre espressi nel massimo rispetto della sicurezza reciproca, la voglia di riprendere le nostre abitudini è alta, allora vi starete domandando perché sono preoccupato.
Sono preoccupato perché vivo nella nostra splendida città, per ragioni di lavoro sono costretto a muovermi e ogni tanto vedo concittadini che “adattano” le norme alle loro esigenze.
La legge non la si adatta, la legge si applica e si rispetta, anche se non la si condivide.
Questo significa vivere in una comunità.
Vediamo se riesco a semplificare per noi, quanto indicato nei 250 provvedimenti che a vario titolo si sono susseguiti nell’emergenza covid-19.
Il distanziamento è la principale regola anti-contagio, ciò vuol dire che tra noi dobbiamo mantenere una significativa – seppur piccola – distanza di 1 metro.
Non occorre andare in giro con il metro in tasca, ma è certo che non ci si può abbracciare, in sintesi se allunghiamo il braccio non ci dobbiamo toccare.
Parliamo ora di mascherine e chiariamo per quale ragione sono state introdotte.
L’uso di mascherine facciali nella comunità è una misura complementare e non si sostituisce al distanziamento fisico, all’igiene respiratoria (tra cui tossire o starnutire evitando di trasmettere agli altri le goccioline con le secrezioni respiratorie), all’igiene delle mani e all’evitare di toccarsi con queste il viso, il naso, gli occhi e la bocca.
L’uso delle mascherine è importante per due ragioni:
- Nel momento in cui si frequentano spazi chiusi (negozi di alimentari, centri commerciali…), o quando si utilizzano i mezzi pubblici, è possibile che inavvertitamente si possa non mantenere la distanza di sicurezza (almeno 1 metro).
- La mascherina serve per proteggere gli altri da noi, pensiamo ai soggetti asintomatici (o a coloro che hanno già contratto il virus e non lo sanno).
Desidero chiarire bene questo concetto: la mascherina NON protegge chi la porta, protegge gli altri da chi la sta portando.
Quindi se ti presenti di fronte a me senza mascherina, il messaggio che mi stai mandando non è “non metto la mascherina perché io non ho paura del virus”, ma è “io NON ti rispetto”.
Un’ultima nota in proposito, le mascherine con valvola NON vanno bene per noi, perché sono state studiate per il mondo del lavoro e vanno usate con precauzione, perché in questo caso la maschera protegge chi la indossa e non chi gli sta di fronte. Illuminante in proposito è l’immagine che vi allego.
Lunedì si ricomincia, ma con l’attenzione dovuta ad uno stato d’emergenza.
Il virus ancora non è stato sconfitto, ci dobbiamo convivere, e rammento a tutti che la ripresa è subordinata a queste raccomandazioni:
- NON si esce da casa se non ci si sente bene, e soprattutto è vietato con sintomi quali tosse, raffreddore o una temperatura corporea maggiore a 37,5°.
- Dobbiamo continuare ad attuare il massimo utilizzo della modalità di lavoro da casa.
- Dobbiamo mantenere sospese tutte quelle attività non necessarie e che possono essere eseguite in tempi successivi, magari tra poche settimane.
- I datori di lavoro devono assicurare un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla produzione con l’obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili.
Vi lascio con solo tre regole da rammentare: igiene, distanza, e mascherina.
Ricordiamo che lunedì 4 maggio non è #liberitutti.
Fabrizio Lovato
Assessore a Turismo e Grandi eventi