
Da tempo si richiedeva un appuntamento in Regione Lombardia per fare il punto sul settore dei cavalli ed il presidente della Federazione regionale di prodotto Cavalli di Confagricoltura, Ferruccio Badi, è soddisfatto dai numerosi temi emersi e tante sono le aspettative che nascono dal confronto con il neoassessore all’agricoltura Fabio Rolfi. “È stata l’occasione per ricordare i dati del nostro comparto e confrontarci sulla panoramica economica a livello europeo, italiano e soprattutto lombardo – ha esordito Ferruccio Badi all’indomani della riunione a Palazzo Lombardia – e la situazione è negativa, soprattutto se confrontata con pochi anni fa”. Badi fa riferimento all’ultimo censimento effettuato a livello regionale in cui emerge come la Lombardia sia ancora di forte tradizione equina: i cavalli identificati in Italia superano i 443.000 soggetti e la nostra regione riesce a mantenere il primato con quasi 55.500 animali registrati, ossia il 12,3%. Tuttavia negli ultimi anni si è registrato un drastico ridimensionamento del settore, sia in termini di forza lavoro che di capi allevati.
Serve quindi ripartire e non commettere più gli errori dei precedenti governi: “Abbiamo sopportato molte ingiustizie ed una politica che non si è occupata del nostro settore – ha proseguito il presidente –: nel recente passato si è dimenticato che l’allevatore di cavalli è un agricoltore a tutti gli effetti e come tale deve beneficiare di tutte le prerogative dei colleghi che lavorano la terra o allevano altri animali anche in riferimento alla Politica agricola comunitaria”. Le conseguenze negative non ricadono solo sugli allevatori, ma arrivano anche sui mondi collegati a quello equino: “I produttori di foraggio sono come noi in grande crisi, in quanto il 50% del prodotto non ad uso alimentare è sempre stato richiesto dalle aziende equine ed oggi la domanda è calata vertiginosamente”. Con l’assessore Rolfi si è quindi passati a richieste puntuali: “Ci piacerebbe ricevere un aiuto sul trasporto degli animali, maggiore precisione nei pagamenti, una strategia condivisa per promuovere il cavallo all’estero come la maggior parte degli stati del nord Europa – ha concluso l’allevatore – e se non possiamo stravolgere il panorama internazionale, certamente possiamo ripartire dai nostri confini regionali con idee chiare ed un progetto serio ed ambizioso”. Le potenzialità del settore sono molteplici: dal turismo all’equitazione fin dalla giovane età, dai concorsi all’ippoterapia e tanto alto ancora. Serve però il lavoro di tutti: allevatori, istituzioni e rappresentanze sindacali e da oggi, grazie all’incontro con l’assessore Rolfi, le speranze si ravvivano.