Spariscono le multe ai privati che non puliscono i muri imbrattati. La norma, duramente contestata da esercenti ed esponenti politici del’opposizione, che prevedeva, nel regolamento del decoro urbano, sanzioni economiche ai proprietari che non avessero ripulito le facciate dei palazzi coperte dai graffiti, verranno tolte.
In compenso, il Comune potrà sempre emanare un’ordinanza ed obbligare i proprietari degli edifici, che sorgono entro i centri storici degni di tutela, a pulire le facciate entro un mese e mezzo dall’avviso. In caso contrario, ci penserà il Comune, mandando poi il conto al privato.
Insomma, niente multa, ma l’obbligo di pulire (e pagare) rimane.
“Quello che cambia è che noi notificheremo, senza più la previsione della multa, l’obbligo del privato a pulire i muri – spiega l’assessore all’Ambiente Stefano Clerici – per eseguire l’ordinanza avrà tempo un mese e mezzo. Se non lo farà, procederemo noi, addebitando i costi al privato”.
Insomma, anche senza multa, al privato toccherà pagare per i danni dei graffitari.
Le principali sono una maggiore responsabilità dei privati, soprattutto di chi ha un’attività commerciale, che dovrà, secondo la proposta della giunta, “rimuovere oggetti, scritte e affissioni e tutto quello che possa deturpare l’ambiente o rappresentare un problema per la sicurezza”.
I privati avranno l’obbligo di ripulire i muri entro un mese e mezzo dall’avviso del Comune. In caso contrario, partirà la pulizia da parte dell’amministrazione con addebito delle spese.
Infine, per vigilare sulla pulizia della città, viene costituito il gruppo dei Volontari del Decoro, che si affiancherà al lavoro che già viene fatta dagli Ufficiali e Agenti di P.G. delle Forze dell’Ordine dello Stato, dalla Polizia Locale, dal Nucleo di Vigilanza Ambientale e dalle Guardie Ecologiche Volontarie.
