Ad una settimana di distanza dal terribile incidente che, alle luci dell’alba, ha causato la morte di una donna in via XXV Aprile, urge una riflessione seria e serena sulla sicurezza delle strade varesine.
Lascia alquanto perplessi la reazione scomposta degli amministratori varesini, sindaco Galimberti in testa, che a caldo hanno paventato una riduzione dei limiti di velocità sulle strade cittadine. Una risposta, questa, superficiale e inutile, sintomo di uno scollamento (sempre più preoccupante e tangibile) dalla realtà della nostra città.
Tanto più che, dalle prime analisi, non sembrerebbe affatto essere la velocità la causa dell’ultimo incidente mortale, quanto la scarsa visibilità su un tratto di strada in cui auto e pedoni devono convivere quotidianamente, complice la presenza di scuole ed uffici pubblici.
Una limitazione della velocità massima a 30km all’ora costituirebbe un modo subdolo di “lavarsi la coscienza” con un provvedimento demagogico che non risolverebbe, infatti, il reale problema delle nostre strade: l’assenza di illuminazione in prossimità degli attraversamenti pedonali.
L’amministrazione varesina ha finalmente sbloccato il piano dell’illuminazione pubblica già predisposto dalla Giunta Fontana e rimasto in sospeso per tre anni, ma la città non necessita semplicemente di nuovi e più efficienti punti luce: urge predisporre, infatti, un piano di illuminazione ragionato che ponga l’accento sulle arterie più trafficate e che preveda, così come fu realizzato anni fa lungo la via Sanvito, un’illuminazione puntuale per ogni attraversamento pedonale.
Sarebbe auspicabile, quindi, un bagno di umiltà da parte di una Giunta che si diletta ad allocare le scarse risorse pubbliche in inutili (se non dannose) piste ciclabili totalmente inutilizzate anziché concentrarsi sui problemi reali della città.
Un atteggiamento, questo, che denota quanto l’amministrazione Galimberti sia sempre più lontana dalle esigenze di Varese e dei Varesini, che attendono risposte immediate sulla sicurezza di strade e quartieri.
Risposte che, ne siamo consapevoli, non arriveranno, ma fortunatamente due anni passano in fretta.
Stefano Clerici (Ex Assessore ai Lavori Pubblici, Ambiente, Protezione Civile)
Mattia Cavallini
Orizzonte Ideale