“Politica e realtà” Luca Boldetti sull’amministrazione di Varese

La riflessione del consigliere comunale della Lista Orrigoni

02 Settembre 2020
Guarda anche: Lettere

“Nelle ultime settimane, anche a Varese, ci siamo accorti sempre di più di come la politica viaggi su un binario parallelo rispetto alla realtà, alla vita quotidiana dei cittadini e alle loro reali necessità. Utilizzo il termine “viaggiare” perché è ingeneroso dire che la politica sia ferma. Infatti, posso confermare il duro lavoro di chi deve amministrare una città come Varese (Sindaco e assessori in primis), e ne apprezzo la dedizione e l’impegno, ma non posso esimermi, come Consigliere comunale ma anche come semplice cittadino, dal giudicarne l’operato.

Che la politica ad alti livelli viaggi su binari paralleli rispetto alla realtà, lo avevamo ormai compreso da tempo (basti pensare ai recenti bonus senza logica del Governo, o al provvedimento “anti-bici” di Trenord).

Ma, ormai, anche a livello locale sta accadendo questo: durante l’ultimo Consiglio comunale, ho proposto con un emendamento al bilancio di estendere il periodo di esenzione della Cosap, ma la maggioranza di centrosinistra ha preferito mantenere una sorta di “pre-festival” di Nature Urbane, che costa 50.000 euro, in vista dell’edizione che si terrà nella primavera del 2021 (guarda caso a ridosso delle elezioni…). Oppure, ho chiesto di sospendere il “Park & bus” per aumentare i contributi alle scuole dell’infanzia paritarie, ma anche in questo caso ho ricevuto un secco no. Eppure, in questo momento il trasporto pubblico andrebbe evitato per non creare assembramenti, mentre le scuole sono uno dei settori più colpiti dalla pandemia.

Un altro esempio riguarda il mondo dello sport: nell’anno in cui la squadra di hockey cittadina torna protagonista a livello nazionale, riportando l’entusiasmo degli anni d’oro dei Mastini, la giunta guidata da Galimberti decide di chiudere il palaghiaccio e non compiere gli interventi necessari alla sua messa a norma. Tutto questo per non ostacolare un faraonico progetto di riqualificazione, senza pensare che le realtà sportive che oggi utilizzano il palaghiaccio potrebbero non esistere più a causa della chiusura attuale e che hanno bisogno di una pista adesso, non solo tra qualche anno.

Anche nel settore culturale, la situazione non è migliore: a fronte di numerose associazioni e soggetti che chiedono di mantenere il teatro Apollonio e di non tralasciare la buca per l’orchestra nel nuovo teatro al Politeama (due teatri con vocazioni diverse possono convivere eccome a Varese), l’Amministrazione sembra orientata a fare l’esatto opposto, rinunciando alla possibilità di riportare l’Opera in città. E si potrebbe andare avanti con altri numerosi casi.

Il punto è uno: la politica deve re-imparare ad ascoltare i cittadini, le realtà associative, le organizzazioni rappresentative e tutti quei soggetti che operano sul territorio. Non basta, però, come accade a Varese, convocarli e informarli delle scelte fatte per poter dire di averle condivise. Serve un reale percorso partecipato, dove le idee dei politici possano essere messe in discussione, valutate, modificate, sulla base di quello che ci offre la realtà. E questo percorso deve partire dal Consiglio comunale, dove tutto si può dire tranne che vi sia stata partecipazione e condivisione negli ultimi anni (e non parlo solo dei consiglieri di opposizione). Solo così la politica potrà tornare credibile agli occhi dei tanti cittadini sfiduciati e far ripartire davvero Varese. Altrimenti, continuerà a viaggiare su un binario parallelo rispetto alle reali esigenze delle persone.”

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