Dopo mesi di lockdown dovuto al coronavirus, mesi durante i quali nessuno ha speso una parola per i nostri ragazzi, figli con disabilità, i quali hanno sofferto la clausura forzata, fisicamente e psicologicamente, lontani dai centri riabilitativi, privati delle loro abitudini e dei loro affetti, finalmente la riapertura: il 14 settembre.
Ma un’altra beffa è dietro l’angolo per loro e per le famiglie.
Il trasporto da casa al centro “La nostra Famiglia” di Castiglione Olona, che il comune ha sempre saputo garantire, invero con apprezzata puntualità e grande professionalità del personale, non riparte.
La nostra associazione si era fatta da subito portavoce delle famiglie, comunicando all’assessorato competente, sin dai primi di agosto, date e orari della riapertura, affinché non si giungesse impreparati al 14 settembre.
È passata una settimana e del trasporto nemmeno l’ombra e nessuna comunicazione ufficiale alle famiglie da parte del comune di Varese.
Le difficoltà stanno nel dover utilizzare un mezzo di trasporto adeguato che possa garantire la distanza di sicurezza anti covid, tra gli 11 ragazzi utilizzatori del servizio.
Sentito l’assessore, ci era stata garantita una pronta ripresa del servizio per domani 23 settembre, ma la notizia di oggi è negativa.
L’assessore ci spiega che l’amministrazione, dato l’alto costo del servizio, è obbligata a indire un bando, coi tempi tecnici che esso comporta.
In alternativa viene proposto alle famiglie di trovare un operatore che possa farsi carico del trasporto, in questo caso a ciascun ragazzo verrebbe elargito un voucher di circa 200 euro mensili, attinto da fondi regionali.
La restante cifra mensile, perché il costo totale per ciascun ragazzo è di 400 euro circa, dovrà essere sborsata dalle famiglie, che verranno poi rimborsate a consuntivo dall’amministrazione, in che tempi non è dato sapere.
E nel frattempo che si trovi la soluzione, le famiglie dovranno affrontare ulteriori difficoltà: permessi, ferie da richiedere, orari da far combaciare, spese da sostenere, per accompagnare i loro figli a Castiglione e riportarli a casa.
Le famiglie fanno sentire la loro voce e il loro dissenso attraverso Articolo Tre: tutto ciò è davvero intollerabile, ci eravamo mossi per tempo per scongiurare ciò che invece è puntualmente accaduto.
I nostri figli sono rimasti a piedi, ancora una volta trascurati i loro bisogni.
Ciò ci rammarica e ci ferisce profondamente.
In queste ore le famiglie si stanno confrontando per capire quale possa essere la soluzione meno dolorosa: voucher o bando?
E quale che sia la strada, pretendiamo sin da ora tempi brevi e garanzie che il servizio venga svolto con la consueta professionalità, con autisti ed educatori preparati a svolgere il delicato compito che li attende.