
Un piano per salvare il campo di atletica di Calcinate degli Orrigoni. Finalmente il Comune di Varese si muove e risponde all’appello dei ragazzi che si erano mobilitati, anche con una campagna di sensibilizzazione su Facebook (leggi qui), per “denunciare” lo stato di incuria e degrado della pista di atletica e delle strutture connesse.
“Abbiamo incaricato gli uffici Sport e Lavori pubblici di lavorare ad un possibile progetto – spiega l’assessore allo Sport Maria Ida Piazza (Lega Nord) – siamo infatti solo all’inizio, quindi non c’è ancora niente di definito. Tranne il fatto che da parte della giunta è stata confermata la volontà politica di dare una risposta agli utenti, sistemando l’area sportiva“.
L’amministrazione ha quindi dato mandato agli uffici, che dovranno elaborare delle proposte di sistemazione e di rispettivi prospetti economici. L’assessore Piazza parla di diverse ipotesi, perché “dobbiamo valutare la situazione e prevedere diversi tipi di intervento, in modo tale da non trovarci senza prospettiva se una delle ipotesi si rivelasse alla fine inattuabile. Così vale per il finanziamento: stiamo ancora aspettando la possibilità che la Regione emette un bando per le strutture sportive, ma allo stesso tempo stiamo vagliando altre forme di finanziamento, e quindi anche la possibilità di progettare l’intervento con fondi comunali, pur nella difficoltà dei vincoli che abbiamo per le opere”.
Insomma, siamo solo alla prima fase. Nessun progetto preciso, ma rispetto a prima, quando la sistemazione del campo non rientrava tra le priorità della giunta, è stato fatto un passo in avanti.
“Sicuramente l’ipotesi base sarà la sistemazione della pavimentazione della pista”.
Un successo, insomma, per la battaglia lanciata dai ragazzi che frequentato il campo, anche attraverso la pagina Facebook “Salviamo il campo di atletica di Varese”, guidati dall’atleta varesina Silvia Gandini. I ragazzi hanno promosso sul social network una campagna “fotografica” di sensibilizzazione sui problemi. A sostenerli in questa battaglia, dal punto di vista istituzionale, si era schierato subito il consigliere comunale del Pd Giampiero Infortuna. Che aveva effettuato il primo sopralluogo all’area e aveva quindi chiesto l’intervento del Comune.