
«Varese ha bisogno di affitti più bassi per riaprire attività commerciali e vecchie botteghe: serve un canone concordato». Con queste parole i consiglieri di maggioranza Alessandro Pepe (Pd) e Tommaso Piatti (Lista Galimberti) presentano una mozione volta a favorire l’apertura di nuove attività commerciali e artigianali.
«L’obiettivo – spiegano i due esponenti di maggioranza – è quello di dotare il commercio di un canone concordato – non sottoposto alle regole di mercato – per gli immobili di tipo commerciale e artigianale, così da incentivare gli imprenditori a investire in nuove attività».
Allo stato attuale non esistono norme nazionali che permettono ai comuni di ridurre le imposte in favore di proprietari di tali immobili ma, al contrario, esiste una legge che permette di avere un affitto “calmierato” per le abitazioni di tipo residenziale.
«Per tale ragione – continuano i consiglieri Pepe e Piatti – crediamo che le stesse linee guida si possano applicare agli edifici commerciali in quanto la legge non vieta di mettere in atto sgravi e agevolazioni per suddetti immobili, i quali hanno subito una drastica riduzione negli ultimi anni; soprattutto a Varese».
«Vista la contingenza economica – chiosano i due componenti di maggioranza –, che ha evidenziato segni di ripresa nell’ultimo anno, e l’importante riduzione della Tari operata dalla giunta di Davide Galimberti, riteniamo sia giusto favorire la riapertura di tali esercizi per evitare, altresì, la nascita di situazioni di degrado nel centro storico e nei quartieri della città».
Seguendo queste linee guida i consiglieri chiedono – come recita la parte finale della mozione – «alla giunta di predisporre un fondo volto a finanziare contributi non eccedenti la quota TASI di loro spettanza, in favore di nuovi affittuari di fabbricati a destinazione commerciale o artigianale, per la durata massima di tre anni, misura finalizzata ad incentivare l’apertura di nuove attività in fabbricati attualmente e da lungo tempo sfitti». L’obiettivo, in sostanza, è quello di ridurre i costi fissi per l’attività, cioè l’affitto, per i primi tre anni: così da favorirne l’ingresso sul mercato.
La mozione chiede, inoltre, di promuovere un progetto di legge nazionale per introdurre il canone concordato anche per le locazioni commerciali con la collaborazione dei parlamentari espressione del territorio.