In Comune è “guerra” sulla Tasi. Il Pd, in vista del consiglio comunale di lunedì, presenterà infatti una serie di emendamenti per modificare la tassazione locale, che nei piani dell’amministrazione, come ha già criticato il consigliere comunale Luca Conte, favorirebbe “chi ha rendite catastali più alte rispetto a chi invece finora era esentato”.
Conte fa una proiezione di quanto, con l’attuale proposta della giunta, i cittadini di Varese pagheranno. E invece quanro pagherebbero se uno dei due emendamenti del Pd venisse approvato.
“Come accaduto negli anni precedenti, anche quest’anno la giunta Fontana ha dimostrato scarso coraggio e fantasia nell’applicare la fiscalità locale. Sebbene infatti lo Stato consenta agli enti locali di agire, onde limitare, correggere e dosare il carico fiscale sui propri cittadini, il Comune di Varese si è limitato all’applicazione base della Tasi, che avrà come effetto un diffuso aumento del prelievo, soprattutto nei confronti di coloro i quali, possessori di prima casa, non avevano fino ad oggi pagato alcunché di Imu. Da queste considerazioni nascono le nostre proposte, intese a rendere più equa la progressività del prelievo, soprattutto grazie all’introduzione delle detrazioni, escluse invece dalle scelte della giunta Fontana e dall’assessore Giuseppe Montalbetti” scrive il consigliere comunale del Pd Luca Conte.
Le proposte del Pd
1. Odg Imu. Assimilare la casa data in comodato d’uso gratuito ai figli (o ai genitori) alle prime case.
Esse, a nostro avviso, non devono pagare l’Imu come seconde case.
2. Emendamento regolamento Tasi. No allo sconto del 30% per le case sfitte.
3. Emendamento Tasi. Detrazione di 50 euro per ogni figlio.
4. Emendamento Tasi. Detrazione di 110 o 200 euro per le prime case.
“Ci tengo a sottolineare che ogni nostra proposta ha la copertura finanziaria” spiega Conte. In poche parole, non si tratta di proposte irrealizzabili, ma basterebbe solo la volontà politica, perché c’è possibilità di manovra.
Per meglio illustrare il punto 4, forse il più importante, Conte propone una tabella valida per le prime case (escluse le categorie catastali A1, A8, A9) con i valori leggermente arrotondati per semplicità.
Rendita catastale Imu 2012 Tasi (ipotesi attuale) Tasi (proposta 1, -110) Tasi (proposta 2, -200)
59,5 0 25 0 0
297,6 25 125 35 0
595,2 250 250 180 90
1.190,5 700 500 470 380
2976,2 2.050 1.250 1.340 1.250
“Come si può vedere – dice Conte – la scelta dell’amministrazione favorisce le abitazioni di pregio. Le nostre agevolano invece le famiglie meno abbienti, trovando copertura attraverso un leggero innalzamento del carico fiscale sulle abitazioni di pregio e le seconde case”.
Una proiezione simile è stata fatta anche da Rocco Cordì di Sel.
“Dopo l’ultima beffa del gennaio scorso – scrive Cordì – il pagamento residuale di una imposta dichiarata abolita, a breve infatti ci si troverà di fronte al pagamento di una Imu mascherata, ancora più “costosa” e iniqua di quella formalmente abolita. La maggioranza varesina composta ora dalla Lega più due tronconi dell’ex Pdl cercherà ovviamente di attribuire tutte le colpe del grande inganno al governo. Ma le responsabilità primarie del governo delle larghe intese, del quale il Pdl ne faceva parte fino a qualche mese fa (adesso è rimasto il troncone del Ncd), non possono nascondere quelle proprie della maggioranza varesina che neppure ci prova a sfruttare alcuni margini consentiti dalla legge. Che lo faccia per calcolo politico o per incapacità la sostanza non cambia. Saranno i cittadini e soprattutto i più deboli a pagarne le conseguenze. La Giunta infatti ha stabilito le nuove aliquote senza utilizzare la leva delle differenziazioni e delle detrazioni consentiti dalla legge. Anche se nessuno è ancora in grado di calcolare gli effetti della nuova Iuc (imposta unificata comunale) è già certo che per migliaia di famiglie l’importo della sola Tasi comporterà un raddoppio dell’importo rispetto all’Imu, mentre gli inquilini (prima esentati) si troveranno a sostenere un “contributo” del 30%. Per gli alloggi assegnati in godimento da Aler e cooperative a proprietà indivisa invece si preannuncia un aggravio esorbitante in quanto oltre alla Tasi viene mantenuta anche l’Imu allo 0,45%. Da non sottovalutare infine la riproposizione dei gravi disagi prodotti dalla complessità e dalla varietà dei meccanismi di calcolo oltre che dai tempi brevi a disposizione per adempiere agli obblighi di legge. Faremo come sempre la nostra battaglia in consiglio presentando emendamenti correttivi, anche se è abbastanza facile prevedere l’ennesimo arroccamento della maggioranza a difesa delle sue scelte sbagliate e inique”.