
Paolo Diop (Movimento Nazionale) alla trasmissione Omnibus spiega alla imbarazzata esponente del PD le regole sullo ius soli: “I bambini stranieri hanno tutti i diritti”
Paolo Diop, dirigente del Movimento Nazionale, originario del Senegal, nero di carnagione (lui preferisce definirsi negro) e di destra, da tempo è ospite di varie trasmissioni televisive dove è contrapposto a diversi politici del PD sul tema dello ius soli. Diop cerca di spiegare che non c’è nessun motivo per cambiare la legge sulla cittadinanza. Il dirigente del Movimento Nazionale, “immigrato e italiano”, ieri è stato ospite della redazione di La7 e ha partecipato ad un dibattito sull’immigrazione. I toni si sono fatti accesi quando l’esponente di Movimento Nazionale chiede alla controparte “quali diritti non hanno i ragazzi non italiani”. La giovane del PD nervosamente cerca di sbirciare sugli appunti e farfuglia: “Non è possibile che non abbiano il diritto al voto, non abbiano i diritti fondamentali come i nostri…”.
Peccato che anche per i minorenni italiani sino a 18 anni non sussiste il problema, infatti si può votare e una volta raggiunta la maggiore età, come per i cittadini nati in Italia da genitori extracomunitari che possono chiedere la cittadinanza per poter votare.
“Il diritto è quello di andare a scuola, avere la sanità – sottolinea Diop – se un bambino non potesse andare all’ospedale o a scuola, allora sarei d’accordo nel dire che la cittadinanza è un diritto”. Ma non è così. Per il giovane politico il passaporto deve essere conquistato, non ottenuto per un automatismo di legge. “Se dimostri di appartenere a questo Paese pagando le tasse e assolvendo a tutti gli obblighi dello Stato, allora ti do la nazionalità”.
Alla sconsolata esponente Pd non resta altro che prendere atto della pessima figuraccia fatta.