
Un vecchio monaco buddista, in Cambogia, gli ha profetizzato una vita lunga cento anni. E lui, che oggi di anni ne ha 80, vuole vivere quelli che gli restano viaggiando in bicicletta. È Janus River, il ciclista diventato famoso perché dal 2000 gira il mondo su due ruote, contando solo sull’ospitalità di chi incontra, chiedendo un massimo di 3 euro al giorno.
Partito nel 2000, il ciclista ha attraversato 152 paesi, percorso oltre 300 mila chilometri, e il suo obiettivo è arrivare a Pechino nel 2028. Quando avrà 92 anni. «Volevo fare qualcosa che rimanesse nella storia del mondo», ama dire a chi gli chiede il motivo di un viaggio tanto originale. Che avrà come termine, ha raccontato, un testamento tutto particolare: 5 dollari a testa dati ai bambini ospitati negli orfanotrofi russi, in particolare siberiani. “Ai bambini, perché loro sanno cosa è utile comprare”.
Ai primi di agosto River è arrivato in provincia di Varese, a Luino, e giovedì si è fermato nel capoluogo, dove è stato protagonista di un incontro con la stampa a Villa Recalcati, contando poi sull’ospitalità offerta tramite il Comune di Varese.
Sabato 19 agosto è a Malnate: mattinata con l’accoglienza dell’assessora a Servizi Sociali, Anziani e Pari Opportunità Maria Croci, che alle 11 lo ha accompagnato a La Residenza, per un incontro con la stampa aperto anche al pubblico. Alle 15.30 ha tenuto un altro incontro presso la Fondazione don Gnocchi. Un gioco di squadra, quello di Malnate, dove l’arrivo dell’uomo che vuole fare il giro del mondo ad 80 anni diventa l’occasione per parlare di invecchiamento attivo.
«L’esempio del signor River è davvero “sui generis” – dice l’assessora Croci – ma dà l’idea di quello che abbiamo voluto fare con i gruppi di cammino che abbiamo promosso, da cui è nata poi una realtà come “Diamoci una mossa”, protagonista insieme a River di questa giornata particolare».
È proprio il gruppo di cammino più attivo di Malnate il legame tra i tre enti che hanno collaborato per ospitare il ciclista: «”Diamoci una mossa” una volta a settimana partecipa a progetti di volontariato nelle nostre strutture – spiega Marco Parizzi, direttore della sede malnatese della Fondazione Don Gnocchi – da noi collabora con la nostra psicomotricista nelle attività pensate per i nostri ospiti con disabilità, mentre a La Residenza porta avanti lo spirito del cammino accompagnando gli ospiti in piacevoli passeggiate nel parco. Occasioni che non sono semplice “ginnastica”, ma soprattutto socialità. Un aspetto fondamentale, che in strutture come le nostre non può passare in secondo piano».
«Abbiamo accettato con piacere di ospitare il signor River nella nostra struttura – spiega Antonella De Micheli, direttrice de La Residenza – non solo per la nostra volontà di apertura e collaborazione con il territorio. Con Janus abbiamo portato “a casa nostra” un pezzetto della sua visione del mondo e della vita, decisamente particolare, ma da cui tutti abbiamo qualcosa da imparare. Per esempio il coraggio di affrontare sfide apparentemente impossibili, anche quando non si è più dei ragazzini. Con l’espressione “invecchiamento attivo” non si intende certo compiere per forza imprese titaniche come la sua, ma mantenere la voglia di conoscere cose nuove, e la giusta curiosità ed apertura verso il mondo che ci circonda, continuando a coltivare interessi, passioni e relazioni».
Domani River sarà a Vedano Olona, poi il suo viaggio sarà verso Venegono Superiore, poi Tradate e via verso il Lago di Como, tappa dopo tappa verso il 2028 a Pechino. E il traguardo finale, quello dei 100 anni, che lui vorrebbe passare, ovviamente, in sella.