Volontarie rapite: “Se volete stare vicini a Vanessa e Greta, raccontate cosa succede in Siria”

L’appello a rompere il silenzio della famiglia di una delle due cooperanti sequestrate. La Procura di Roma apre un’indagine. Mentre anche la Federazione Internazionale della Croce Rossa si mobilita per chiedere la liberazione

07 Agosto 2014
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Fotonuova

Un appello a rompere il silenzio. “Se volete stare vicini a Vanessa e Greta, raccontate cosa succede in Siria e perché è in questa situazione”.

Queste le parole che arrivano dalla famiglia di una delle due volontarie rapite in Siria, Greta Ramelli di Gavirate, in provincia di Varese, e Vanessa Marzullo di Brembate, in provincia di Bergamo.

La Farnesina intanto “conferma la notizia della irreperibilità di due cittadine italiane in Siria sulla quale sin da subito stanno lavorando l’Unità di crisi e la nostra intelligence”. Il ministero ha attivato “immediatamente tutti i canali informativi e di ricerca per i necessari accertamenti. Le due cittadine si trovavano ad Aleppo per seguire progetti umanitari nel settore sanitario e idrico”.
E quindi: “L’Unità di crisi ha preso contatto con le famiglie tenute costantemente informate sugli sviluppi del caso”.

E anche la Procura di Roma si muove, un fascicolo in relazione alla scomparsa delle due volontarie. Si ipotizza il reato di sequestro di persona a scopo di terrorismo. L’indagine è coordinata dal procuratore aggiunto, Giancarlo Capaldo, che ha già ricevuto una prima informativa. Del caso si sta occupando l’Unità di crisi della Farnesina.

Il 31 luglio ultimo accesso Vanessa su WhatsApp – Risale a una settimana fa, giovedì scorso, l’ultimo accesso di Vanessa Marzullo a WhatsApp, l’applicazione con la quale era solita restare in contatto con i familiari e gli amici in Italia. Proprio da giovedì scorso gli amici non avevano più ottenuto alcuna sua risposta: il programma consente di leggere l’ultimo accesso dell’utente che si vuole contattare. E, nel caso di Vanessa, era stato appunto venerdì 31 luglio: nella notte successiva sarebbe stata rapita.

Nel frattempo, è arrivato anche l’appello della Croce Rossa Internazionale per la liberazione delle ragazze.

“Fiducioso nella giustizia, e nel Signore anche”: così Salvatore Marzullo, padre di Vanessa, ha risposto a Repubblica Tv. L’uomo ha descritto la figlia e Greta Ramelli, l’altra giovane rapita, come “prese dal cuore più che dalla testa” nella loro azione.

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