Varese, una “nuova speranza” per Loca Ubriaca. Il Comune potrebbe concedere una nuova autorizzazione per i tavolini

Dopo l’annullamento della precedente concessione, a seguito della sentenza del Tar, l’amministrazione ha discusso ieri la situazione del locale di piazza Carducci. Probabile una via d’uscita, ma con un allestimento molto più ridotto

15 Ottobre 2014
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Simone

 

I tavolini potrebbero tornare in piazza Carducci. Loca Ubriaca, infatti, avrebbe presentato una nuova istanza.

E il Comune sarebbe pronto a concederla. Modificando il tipo di concessione precedente, muovendosi quindi in linea con le disposizioni della sentenza del Tar, che aveva annullato il permesso inizialmente rilasciato in estate.

L’iter è già iniziato. E sembra manchi solo il parere del comandante della Polizia Locale.

L’argomento è stato discusso ieri mattina in giunta, dove è approdata una nota informativa da parte dei legali che hanno assistito il Comune nella vicenda. Innanzitutto, va detto, come ha sottolineato il segretario generale del Comune di Varese Filippo Ciminelli, che l’amministrazione non intende presentare un ricorso contro la sentenza. Sebbene sembrerebbe che ci siano margini, stando alla nota, al Comune non conviene correre il rischio e soprattutto le spese legali.

Mentre sarebbe fattibile, a quanto è emerso durante la riunione, “studiare” una nuova autorizzazione di occupazione del suolo pubblico, che tenga conto dei limiti imposti dalla sentenza del Tar.

La sentenza infatti non avrebbe in assoluto escluso la possibilità di concedere il permesso. E il Comune avrebbe infatti la facoltà di “rimodulare l’autorizzazione già concessa”, purché vengano rispettati i diritti della Farmacia Sociale.

Il Tar ha riconosciuto con la sentenza che alla Farmacia era impedito di poter a sua volta utilizzare l’occupazione del suolo pubblico antistante il proprio esercizio, al fine di porre in essere, ad esempio, campagne informative o eventi promozionali. Inoltre la presenza dei tavolini ostacolava la visibilità della Farmacia che svolge un servizio pubblico essenziale, appositamente regolamentato da disposizioni statali e regionali.

In sostanza, una nuova autorizzazione, che lasciasse uno spazio sufficiente all’esercizio e non coprisse insegna e vetrine della Farmacia, potrebbe essere rilasciata. Non si sa ancora però quanto tempo è necessario.

 

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