Varese, un altro arresto nell’ambito dell’operazione “Scialla Semper”

Una maxioperazione antidroga portata avanti dalla Questura di Varese, con la Squadra Mobile di Varese e quelle dei territori limitrofi, ha visto l’arresto di oltre venti persone. Impiegati nelle operazioni 150 uomini

23 Giugno 2014
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Si è conclusa con l’ultimo arresto l’operazione “Scialla Semper”. Un’imponente azione antidroga che ha visti impegnati, dal 20 giugno, circa 150 agenti. 

Nel prime ore della mattinata di ieri, domenica 22 giugno, il personale della Polizia di Stato della Questura di Varese, nell’ambito dell’operazione denominata “SCIALLA SEMPER” e coordinata  dal Pubblico Ministero Dott.ssa Sabrina DITARANTO, ha dato esecuzione all’ultima delle ordinanze emesse dal GIP di Varese Dott. Giuseppe BATTARINO, a carico di FEBBRAIO Felice, detto FELIX di anni 21.

Nel corso delle operazioni eseguite dalla Squadra Mobile alle prime ore della mattina del 20 giugno, era emerso che il FEBBRAIO, da alcuni giorni, si trovava in crociera sul Mediterraneo in compagnia di parenti e che il suo rientro in Italia era previsto per domenica mattina al Porto di Savona.

Agenti della Sezione Narcotici si sono quindi recati in quella località e, prima che i passeggeri sbarcassero dalla nave, sono saliti a bordo ed hanno rintracciato il ragazzo mentre era intento a fare l’ultima colazione.

L’operazione “Scialla Semper”

L’indagine nasce nel maggio 2012 quando, Personale della Polizia Locale del Medio Verbano che da tempo collabora con questa Squadra Mobile, procede al sequestro, a carico d’ignoti, di gr. 49 di marijuana rinvenuti in un tratto boschivo del comune di Monvalle. La successiva attività d’indagine, permette di individuare i proprietari della sostanza, negli indagati SERBAN Marin e GELOSIA Attilio.

L’interesse investigativo, viene oltremodo stimolato dal fatto che, già dalle prime indiscrezioni, emergono numerosi ragazzi Italiani, alcuni dei quali minorenni, che si riforniscono di tale sostanza, da un altro giovane della zona, individuato in FORTUNA Marco.

Gli elementi raccolti danno avvio ad una serie di intercettazioni delle utenze in uso ai citati giovani, operazioni che, oltre ad aggiungere nuovi e più incisivi elementi a conferma del quadro accusatorio, mettono in risalto il pieno coinvolgimento di FORTUNA Giuseppe, padre di Marco pregiudicato per reati inerenti gli stupefacenti, già tratto in arresto, nel 2001, per detenzione ai fini di spaccio di KG 107.100 tra hashish e marijuana, in concorso con un secondo indagato nella presente indagine, un cittadino Albanese di nome COLLAKU Eduart.

FORTUNA Giuseppe, grazie all’attività in atto, risulta essere un vero e proprio “datore di lavoro” del figlio MARCO, dando a questi precise direttive, all’oscuro della di lui moglie e madre di Marco, su come, quando e a chi spacciare.

Marco invece, nonostante la giovane età, dimostra di essere in grado di gestire i numerosi spacciatori, quasi tutti suoi coetanei, grazie ai quali si garantisce introiti settimanali.

SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA, probabilmente sarà stata questa la massima alla quale Fortuna Giuseppe si è ispirato nel sciegliere nel suo coimputato COLLAKU Eduart, detto Carletto o EDI, uno dei procacciatori/fornitori di marijuana e cocaina destinata allo spaccio.

Quest’ultimo è risultato poi collegato ad un suo connazionale, di nome SUBASHI Ledi, sedente in altra Provincia.

È proprio in questa fase dell’indagine che si accerta che i FORTUNA, oltre a spacciare ingenti quantitativi di marijuana, cedono a terze persone anche polvere bianca.

Il primo riscontro inconfutabile all’intera attività, lo si ottiene a metà settembre dello stesso anno quando tale  FELIX, successivamente identificato per FEBBRAIO Felice, viene fermato dopo aver ritirato dai FORTUNA una partita di 2 chilogrammi di marijuana e tratto in arresto, in concorso, con tale CONTI Tommaso. Dalle conseguenti perquisizioni domiciliari, viene trovato altro stupefacente e vario materiale riconducibile ad una vera e propria attività di spaccio, facendo così cadere qualsiasi ipotesi a che i due giovani potessero essere semplici corrieri.

Tale doppio arresto, impone di fatto un brusco rallentamento all’attività illecita dei Fortuna i quali, avvalendosi della collaborazione di COLLAKU Eduart rimasto esposto finanziariamente con il SUBASHI per alcune migliaia di euro, di fatto si concentrano nel recupero dei crediti.

Tale attività complementare viene posta in essere dai Fortuna anche con minacce e vere e proprie azioni malavitose tant’è che alcuni giovani debitori, sono costretti addirittura a cedere la propria autovettura, a garanzia del rientro del debito.

Come ogni gruppo delinquenziale che si rispetti, anche in questo caso i principali attori si avvalgono di collaboratori “selezionati” ai quali affidare specifici compiti.

Tali ruoli risultano essere stati occupati dai giovani ARGENIO Niko e CECCHIN Andrea : il primo utilizzato come “autista” e uomo di fiducia e il secondo come procacciatore di nuovi spacciatori.

L’intera attività infine, oltre a far emergere una capillare rete di spaccio capace di coprire buona parte dell’alto e medio Verbano e gestita da giovani insospettabili e di buona famiglia, ha in particolare posto in evidenza la figura di un ventenne, tale CARBONE Daniele, appartenente alla locale Tifoseria di estrema destra.

Questi è risultato direttamente collegato al COLLAKU al quale, in più occasioni, gli ha custodito la “droga”, occultandola all’interno dei locali della ex pretura di Gavirate, dove risiedeva con la famiglia.

Ultimata l’attività delegata la Squadra Mobile, grazie all’incessante monitoraggio dei personaggi emersi, ha tratto in arresto uno di loro, GELOSIA Attilio, poiché trovato in possesso di circa 300 grammi di marijuana.

Nel complesso, nella mattinata del 20 giugno, con l’impiego di 150 uomini, tra Squadra Mobile di Varese, Questura di Varese e personale delle squadre mobili limitrofe, si è data esecuzione a otto custodie cautrelari in carcere; 18 arresti domiciliari, due arresti in flagranza di reato di spaccio di stupefacenti poiché colti in possesso, rispettivamente, di 350 grammi e 320 grammi di marijuana.

Quindi, lo stupefacente sequestrato durante tutta l’attività di indagine è pari a circa tre chili di marijuana in aggiunta a vario materiale rinvenuto ed idoneo al confezionamento;  circa seimila euro in denaro contante.

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