Varese si candidi a Città Creativa Unesco per la Folk Art

Il Pd intende puntare sulla valorizzazione del Sacro Monte per il rilancio culturale e turistico della città

19 Maggio 2015
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Borgonuova

Il programma del Pd passa anche dalla valorizzazione delle risorse culturali della città. Il primo punto è il rilancio del Sacro Monte. 

I democratici stanno pubblicando i diversi elaborati dei loro gruppi di lavoro. In vista della giornata del 27 giugno, quando alla Schiranna verranno presentati tutti e quattro i tavoli tematici del Pd.

Cultura e Comunità locale: Le proposte del Pd per valorizzare il Sacro Monte

“Iniziamo la pubblicazione di una prima documentazione – spiega il segretario cittadino del Pd Luca Paris – del gruppo di “Cultura e comunità locale”, che vuole proporre progetti capaci di integrare beni collettivi con capitali privati e riorganizzare luoghi, risorse e edifici. Per essere seri, ogni progettualità prevede condizioni ed ipotesi”.

E quindi i punti sui quali il Pd intende muoversi:

1- valorizzare competenze e professionalità, capacità artistica e intellettuali,

2- favorire il lavoro delle comunità artistiche, individui che svolgono attività complementari e interdipendenti attraverso i quali circola, si accumula, si riproduce il capitale culturale,

3- attivare le istituzioni per sorreggere il funzionamento e la riproduzione delle comunità artistiche, dalle scuole di alta formazione ai centri di trasmissione culturale, che permettano il riconoscimento di queste comunità.

“Da queste condizioni siamo partiti per elaborare alcune proposte utili a valorizzare il nostro territorio (e della vita di chi lo abita) attraverso ampi progetti culturali di valorizzazione di luoghi quali il Sacro Monte. Si tratta di ipotesi di progetto che ambiscono a proporsi come nuove buone pratiche atte ad educare i propri cittadini ed agevolare i flussi turistici e che auspichiamo possano permettere a Varese di candidarsi come Città Creativa Unesco per la Folk Art.

Una visione di valorizzazione del territorio i cui costi non potranno essere sostenuti unicamente dalle Istituzioni cittadini ma che prevede la nascita di una Fondazione Partecipata tra Comune e le eccellenze private del territorio. Un lavoro mirato a riqualificare economicamente e culturalmente il territorio che, se sarà in grado di coinvolgere ed appassionare i cittadini, potrà vedere in loro ulteriori finanziatori: non solo per i possibili guadagni che interesserebbero il territorio di riferimento, ma anche perché educando e includendo chi un territorio lo vive quotidianamente si creano le circostanze per proporre campagne di crowdfunding (finanziamento dal basso) mirate a implementare le risorse necessarie a un corretto funzionamento delle attività che andiamo a proporre. Per questo abbiamo deciso di cominciare ad entrare nel concreto delle proposte a partire da un luogo simbolo, di aprire la discussione dal nostro Sacro Monte.

Una storia, quella di questo luogo, che caratterizza Sacro Monte per il suo essere un luogo di accoglienza e preghiera, ma anche come una vera e propria fabbrica creativa che ha convogliato sul nostro territorio maestranze, artisti e nuovi contenuti culturali. Creando così: ricchezza, scambi culturali e creazione di contenuti e sapere. Un Patrimonio Unesco ricco di cultura e di storia per il quale occorre una riprogettazione della modalità di fruizione della montagna, pur rispettandone la funzione religiosa. È necessario allargare e progettare una nuova fruizione pubblica, ampliando la sua prospettiva a luogo della vita culturale, educativa, creativa e ricreativa della città e, quindi, esaltandone le potenzialità turistiche (ed economiche connesse). Per farlo è necessario rivedere tutti gli interventi e le scelte infrastrutturali (accessibilità e posteggi) alla luce di una riconfigurazione e valorizzazione e creare eventi culturali atti a rendere sempre vivo questo luogo.

Iniziative artistiche, musicali e teatrali, momenti d’incontro in grado di ampliare l’attrattività turistica della città con mercatini tematici da organizzare in collaborazione con le associazioni dei produttori agricoli, artigiani e creativi del territorio. Utilizzare il grande patrimonio paesaggistico e culturale che rende questo luogo unico ed eccezionale recuperando i vecchi sentieri di montagna che si concentrano su quest’area, creando i presupposti per rendere attrattiva la montagna anche a un turismo non prettamente culturale o religioso. Una strategia che prevede di rivolgersi ad appassionati di escursionismo, trekking, e ciclismo non solo recuperando vecchi sentieri del Sacro Monte e del Campo dei Fiori già esistenti, ma anche creando percorsi salute nuovi. Sarà poi necessario individuare ed attrezzare dei luoghi atti ad accogliere eventuali flussi turistici (sia per il loro ristoro che per il loro intrattenimento) creando sinergie con l’Osservatorio, l’Università di Biologia e le associazioni ambientali del territori. Location individuate nell’ex Grand Hotel e nella ex Colonia, per le quali si dovrà aprire una trattativa con la loro proprietà e prevederne un recupero sistematico“.

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