“Vedendo così tante persone a salutarlo, ho capito quanto mio padre fosse grande”: sono parole semplici e sincere quelle di Carlo Montoli, figlio del dottor Ermanno e a sua volta medico di fama.
Forse è questo il ricordo più bello di un “mostro sacro” della sanità varesina, i cui funerali sono stati ospitati questo pomeriggio in una basilica di San Vittore che si è rapidamente riempita sino alle ultime file. Tantissimi i colleghi e gli infermieri di ieri e di oggi presenti tra le navate, perché Ermanno, sottolinea qualcuno, “era semplicemente il simbolo più bello dell’ospedale per la sua umanità e per la sua professionalità”.
L’ex prevosto don Gilberto Donnini ha celebrato l’omelia, davanti ad una platea nella quale si annoveravano tanti, tantissimi volti delle istituzioni varesine a ricordarne il sincero impegno politico che lo portò persino, vent’anni fa, a candidarsi a sindaco col centrosinistra, in omaggio alla propria incrollabile fede socialista: dal primo cittadino Attilio Fontana all’assessore Sergio Ghiringhelli, dai parlamentari Daniele Marantelli (per anni impiegato al Circolo) e Umberto Bossi sino al candidato sindaco Davide Galimberti le istituzioni non hanno voluto far mancare il proprio omaggio, rappresentate persino dal prefetto Giorgio Zanzi. Al loro fianco, moltissima gente comune che ha voluto semplicemente “ringraziare di cuore”, come ricordano in tanti sul sagrato, una figura così grande.