“Piazza della Repubblica può essere veramente riqualificata, privandola della presenza del teatro? E siamo sicuri che logisticamente abbia senso spostare una struttura che, da oltre 15 anni, funziona perfettamente, correndo il rischio di privare Varese di un importante elemento come un teatro? Sono due delle tante domande legittime che meriterebbero una risposta attraverso un confronto serio. Confronto che la giunta del PD non intende aprire, arrogandosi il diritti di decidere di stravolgere un progetto lungo e condiviso senza interpellare né la cittadinanza né gli eletti in consiglio comunale”.
Così Andrea Gambini, Commissario cittadino della Lega di Varese, sulla decisione dell’amministrazione di centrosinistra di realizzare il nuovo teatro dentro l’ex Politeama, eliminando il progetto di realizzarlo in piazza della Repubblica.
“Da un lato abbiamo un teatro che da oltre 15 anni ha riportato una stagione di livello nella Città Giardino – spiega Gambini – una struttura sorta con la Lega al governo della città. L’Apollonio è nato sì come teatro provvisorio, ma finalmente si apprestava a diventare definitiva con il progetto elaborato dalla nostra amministrazione precedente, guidata da Attilio Fontana. Dall’altro c’è il PD che decide di fare un salto nel buio, puntando su una sala che gli stessi operatori del settore definiscono problematica e inadeguata ad ospitare il futuro teatro. Decisamente, c’è qualcosa che non va”.
“Varese non cambia in meglio, come era lo slogan illusorio di Galimberti – prosegue il Commissario cittadino della Lega – ma ritorna al passato, agli anni Cinquanta, quando la partitocrazia da prima repubblica, ovvero gli antenati dell’attuale classe dirigente PD, lasciava che venisse abbattuto il Teatro Sociale privando per mezzo secolo la nostra città di un’importante istituzione culturale”.
“Come ha già ribadito il nostro Capogruppo Fabio Binelli – conclude Gambini – decisioni così impattanti sul progetto originario vanno discusse in Consiglio comunale. Sia per le sensibili modifiche che per l’aumento di costi previsti per il polo culturale nell’ex Caserma, passati da 7 a 21 milioni di euro. Ci auguriamo che l’amministrazione del PD, che si è riempita la bocca durante la campagna elettorale di parole come partecipazione e condivisione con i cittadini, che riesca almeno questa volta ad essere coerente. In caso contrario, ovvero quello più probabile, che vedrà la sinistra rimanere arroccata sulle sue posizioni e chiusa dentro palazzo, ci penseremo noi della Lega a dare voce ai cittadini”.