
Togliere alla Lega Nord il primato a Varese. Ovvero, il “diritto” di esprimere il prossimo candidato sindaco. Ponendosi quindi come principale forza politica della coalizione. E allo stesso tempo “eliminare” i contestatori interni. Che in Forza Italia sono rappresentati dagli ex An. Questa la strategia politica che i vertici del centrodestra stanno portando avanti, in vista delle elezioni comunali del 2016.
Dopo vent’anni, per la prima volta, sembrano esserci le condizioni per “scippare” il sindaco alla Lega.
Non tanto per l’indebolimento che negli ultimi anni ha avuto la Lega, o perché sarà la prima volta che Varese va al voto nell’era post Bossi. Quanto piuttosto per le dinamiche interne al partito, ovvero il dualismo Salvini-Maroni, le lotte tra queste due correnti che hanno anche due modi diversi di porsi con gli alleati: più “duro” quello dei salviniani, più “dialogante” quello dei maroniani. .
Il nome dell’ipotetico candidato sindaco, secondo indiscrezioni che circolano a Palazzo Estense, sarebbe già pronto: l’attuale vicesindaco Mauro Morello. Esponente dell’Udc, ma ufficialmente sostenuto ed espresso in giunta dal gruppo unico Liberi per Varese. Di conseguenza, se venisse messo sul tavolo il suo nome, rappresenterebbe il candidato di una forza politica che, in consiglio comunale, ha lo stesso peso del Carroccio. E potenzialmente, guardando i risultati delle ultime elezioni, conterebbe di più.
Il momento storico per Forza Italia e Udc (ed eventualmente Ncd, se tornasse in coalizione) per “scippare” il sindaco alla Lega è forse il più favorevole. Attilio Fontana sta per terminare il secondo mandato consecutivo, e non è più candidabile quindi per legge. Alla Lega manca un “uomo forte”, al momento. L’unica figura che potrebbe ribaltare la situazione sarebbe quella del deputato Giancarlo Giorgetti, il quale tuttavia non sembra intenzionato a candidarsi. E, con le sue competenze, strategicamente risulta essere anche l’uomo giusto da tenere a Roma, una figura importante per la Lega a livello nazionale.
Insomma, la partita è aperta e si giocherà nell’arco del 2015. I maroniani sarebbero pronto al compromesso. L’ultima “resistenza” è rappresentata dai salviniani, che a Varese esprimono il segretario cittadino Marco Pinti.
La “difesa di Varese”, per usare un’espressione colorita che richiama le caratteristiche lumbard, è tutta sulle sue spalle.
In questo scenario, si prospetta anche la possibilità di un nuovo rimpasto di giunta, prima della fine del mandato. Che sarebbe dovuto alla “necessità” di un “regolamento di conti” interno a Liberi per Varese. I vertici provinciali di Forza Italia e Udc non avrebbero infatti gradito le dure critiche, fatte dal consigliere comunale forzista Giacomo Cosentino, sulla scelte dei membri del cda in quota azzurra per la Fondazione Molina.
Di conseguenza, starebbero pensando ad un’espulsione, che potrebbe colpire anche altri esponenti dell’area ex An, tra i quali l’ex assessore Stefano Clerici. Per sopperire all’ulteriore assottigliamento dei numeri della maggioranza (che non avrebbe più il voto di Cosentino), si starebbe lavorando ad un accordo con il consigliere comunale di Movimento Libero Alessio Nicoletti, per portarlo nel centrodestra già oggi, senza aspettare le prossime elezioni. Non solo. Se la cosa andasse in porto, l’assessore ai Lavori pubblico Riccardo Santinon, in quota ex An, verrebbe “silurato”. E al suo posto potrebbe entrare proprio Nicoletti. Il cui seggio in consiglio verrebbe quindi occupato da Antonio Brugognone, già consigliere comunale di Movimento Libero e primo dei non eletti.