Varese, l’assessore Clerici porge le sue scuse. E puntualizza la sua posizione

L’esponente di Forza Italia, finito nell’occhio del ‘ciclone’ per le dichiarazioni su Facebook contro la manifestazione dell’Anpi, fa il ‘mea culpa’ per i termini utilizzati

02 Dicembre 2014
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Clericinuovo

L’assessore Stefano Clerici porge le proprie scuse per i termini utilizzati sulla manifestazione dell’Anpi di sabato. Non arretra sulle sue opinioni, che anzi difende, ma si dice rammaricato per avere scelto termini “rozzi” e sopra le “righe”. Insomma, l’esponente di Forza Italia vuole spiegarsi meglio. Esprimendo anche apprezzamento verso i manifestanti, che si sono sentiti “insultati” dalla sue parole, e ai quali porge le proprie scuse.
“Ho usato termini che sicuramente sono stati un po’ rozzi, e decisamente sopra le righe. Questo mi dispiace perché chi mi conosce sa che non è mio costume insultare nessuno, sono molto rispettoso della opinioni altrui. Come pure nutro un profondo e grande rispetto nei confronti di chi combatte e ci mette la faccia, di chi rischia la vita e chi la vita l’ha persa per combattere per un ideale” ha detto Clerici.

“Nutro un grande rispetto per chi durante la guerra civile ha combattuto nella convinzione di portare la libertà nel nostro Paese. Da questo punto di vista è evidente che rispetto chi manifesta pubblicamente le proprie idee, perché io faccio altrettanto. Non era mia intenzione insultare i manifestanti, ma cercare di stimolare il dibattito sull’inutilità di riportare la discussione su vecchi schemi ideologici tipici del Novecento. Chi è sceso in piazza l’ha fatto convinto dei propri ideali.
Sarebbe un bel segnale di maturità del nostro Paese se da fronti diversi unissimo le nostre forze per combattere quello che è un nemico mille volte più subdolo e strisciante delle ideologie del Novecento, perché “invisibile” e non puoi fargli indossare una camicia di un colore o di un altro. E risponde alle logiche della finanza internazionale, dell’economia globale che sta distruggendo il nostro Paese e annientando le speranze e le prospettive di una generazione intera. Proprio per garantire un futuro a questa generazione, alla nostra generazione, e a quella dei nostri figli è necessario “seppellire” l’ascia di guerra, chiudere per sempre una pagina controversa come quella della guerra civile, e guardare al futuro senza “torcicolli” da ambo le parti. Sono pronto, anzi mi piacerebbe discuterne proprio con chi sabato era alla manifestazione. In questo senso la profanazione del Sacrario del San Martino è stata non solo idiota, ma dannosa e deprecabile”.

E quindi prosegue: “Occorre, come disse alcuni anni fa il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, garantire il rispetto per tutti i morti, perché non ne esistono di serie A e di serie B. è evidente che da parte mia c’è massimo rispetto dei principi costituzionali, ma ciò è pleonastico, perché chi partecipa alla vita del Paese all’interno delle istituzioni implicitamente ne accetta le regole e i principi fondanti, altrimenti ne resta fuori.
Quello che mi dispiace molto è aver messo in difficoltà il mio sindaco, nei confronti del quale devo assolutamente lealtà e correttezza. Aver messo in difficoltà una persona come Attilio Fontana, che è una delle più corrette che conosce e delle più sensibili nei confronti della Storia della nostra terra, mi ha lasciato l’amaro in bocca. Mi dispiace perché le mie dichiarazioni, del tutto personali, hanno messo in cattiva luce l’operato del sindaco e di tutta la giunta. E hanno messo in imbarazzo il mio partito, Forza Italia, a cui chiedo scusa”.

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