Un nome forte per le comunali di Varese 2016. A chiederlo sono i renziani del Pd di Varese, che auspicano la discesa in campo del varesino che al momento ricopre la carica più alta all’intero del partito: ovvero il segretario regionale Alessandro Alfieri.
Il nome di Alfieri come potenziale candidato sindaco del centrosinistra a Varese ha iniziato a circolare alla fine della scorsa settimana, dopo una serie di incontri e contatti tra i vertici del partito. Non è ufficiale, ma si tratterebbe dell’auspicio di buona parte dei democratici, che stanno già pensando a come muoversi in vista delle amministrative. Accanto al suo nome, del resto, sta circolando anche quello del deputato Daniele Marantelli, che è stato ipotizzati fin dal giorno successivo il risultato elettorale. Alfieri, tra l’altro, era già stato candidato sindaco a Varese, ma ormai parliamo di oltre dieci anni fa, nel 2002, all’inizio della sua carriera politica.
Il totocandidato, per quanto manchino ancora poco meno di due anni, ha di fatto già coinvolto il Pd, sia a livello di base che nei propri vertici.
Se i diretti interessati al momento non sono mai intervenuti (e difficilmente lo faranno, aspettando più saggiamente di vedere il riscontro tra i militanti) sono i referenti delle diverse correnti del Pd a livello cittadino e provinciale che stanno portando avanti “in sordina” la discussione.
Mentre a livello ufficiale è già stato posto il problema del metodo con cui affrontare la preparazione alle comunali: primarie sì o primarie no. Tema sul quale sono intervenuti già il segretario provinciale Samuele Astuti, l’ex consigliere regionale Giuseppe Adamoli, il capogruppo del Pd Fabrizio Mirabelli e l’ex candidata sindaca Luisa Oprandi.
Un Pd che supera il 40% a livello cittadino e può tranquillamente aspirare a vincere le prossime elezioni non può farsi trovare impreparato di fronte alle contromosse che arriveranno da un centrodestra in difficoltà ma non ancora sconfitto. Quindi, la prima mossa da fare è quella di individuare il candidato sindaco.
Il programma è stato scritto nell’arco di questi anni, con le controproposte del centrosinistra sulle varie opere pubbliche e in generale sulla visione di città che veniva invece fornita dal centrodestra. Pensiamo alla visione alternativa su piazza Repubblica, con un polo culturale nell’ex Caserma, al potenziamento di via Piana di Luco come alternativa alla Gasparotto-Borri, il potenziamento della mobilità dolce rispetto al traffico privato e una maggiore attenzione a tutte le periferie.
Il centrosinistra le idee per governare Varese ce le ha ormai da oltre dieci anni.
Finora sono mancati i voti. Adesso potrebbero esserci, anche se il voto alle europee non può essere paragonato con le amministrative e vincere le comunali sarà più difficile. Ma la possibilità storica c’è. Da qui la scelta del candidato sindaco, un nome di peso. E i primi sono stati fatti. E il dibattito non si fermerà certo davanti all’obiezione che mancano due anni. Dopo la pausa estiva, sarà all’ordine del giorno nelle riunioni interne fino alle elezioni.