Giovane e democratico. Aureliano Gherbini, capogruppo del Pd a Tradate, nonché responsabile provinciale alla comunicazione, è il volto pulito, un po’ sognatore ma pragmatico, della nuova classe dirigente del partito nell’era Renzi.
Classe 1991, è nato quando il Muro di Berlino era ormai crollato da due anni. E le pagine scure di quella strisciante guerra civile che si è svolta in Italia durante gli anni Settanta, l’odio ideologico e la violenza sia verbale che fisica che ha contrapposto le generazioni di giovani militanti politici, per lui saranno solo pagine di storia.
Oggi il premier è un “giovane” non ancora quarantenne. La ministra alle Riforme è nata negli anni Ottanta. E a Varese il futuro del partito è un ragazzo degli anni Novanta.
Gherbini, ci faccia un breve identikit di un ragazzo del Pd.
Il Giovane Democratico è innanzitutto europeista. Non a caso prima delle ultime elezioni europee siamo andati a far campagna elettorale a Göteborg, con i giovani socialisti svedesi.
In secondo luogo, è attivissimo nella propria città: difficile incontrare Giovane Democratico che non faccia politica in amministrazione comunale o nel partito locale.
Infine, è un grande divoratore di serie tv: passa le ore a guardare House of Cards, The Thick of it, Breaking Bad, Game of Thrones…
A settembre si voterà per la nuova Provincia. Il Pd per la prima volta può vincere. Quali politiche dovrà portare avanti il nuovo presidente?
Le vorrei raccontare un fatto: siamo a dicembre 2011 e il Presidente Dario Galli presenta un progetto per la nuova palestra scolastica del CFP di Tradate, e ne accantona il finanziamento. Cosa capita a maggio 2012, dopo le elezioni perse dalla Lega? Progetto e finanziamento magicamente scomparsi. Ecco, questo tipo di gestione deve cambiare radicalmente, c’è bisogno di una forte discontinuità. Non esistono cittadini della provincia di serie A o di serie B, a seconda del colore politico dell’amministrazione comunale. E credo che un Presidente della Provincia largamente condiviso e che sia espressione del mondo civico sia un primo passo che va in quella direzione.
Alla Festa del Pd avete ospitato la ministra Maria Elena Boschi, responsabile dell’importante dicastero delle Riforme. Che impressione le ha fatto?
Determinata e glamour. È molto più preparata di come i media continuano a dipingerla. E un ministro così non può che essere un orgoglio per la comunità dei democratici.
Siamo a Varese, culla della Lega, che sulle Riforme si è sempre giocata la propria credibilità. Pensa che voi democratici riuscirete a vincere dove la Lega ha fallito?
Certo, sono convinto che Renzi e il PD potranno farcela. Per una ragione evidente: gli italiani stanno dalla parte di chi vuole un vero cambiamento. In fondo tutti, anche quelli che non ci hanno votato alle europee, sperano che Renzi ce la faccia. E alle opposizioni rimane l’ostruzionismo, pratica di palazzo vecchia e da irresponsabili, che li rende ancor di più populisti impopolari.
In Lombardia governa ancora il centrodestra. Secondo lei, riuscirete ad “espugnare” anche questa Regione? Al voto delle europee avete trionfato, ma si sa che le elezioni regionali e amministrative sono molto diverse.
A parte che alle amministrative siamo sempre stati più forti. Poi ora il PD regionale è guidato da Alessandro Alfieri che sta facendo un grande lavoro sia all’interno del Partito sia in opposizione al governatore Maroni. Sono sicuro che arriveremo alle prossime elezioni regionali pronti a vincerle.
A Tradate, ad esempio, avete vinto dopo decenni di centrodestra. Come va questo esperimento di governo di centrosinistra?
Più che un esperimento è la prima alternativa concessa ai cittadini tradatesi dopo vent’anni di Lega. Da Presidente della Commissione Bilancio posso dire che stiamo rimettendo a posto i conti del Comune e della società in house: il debito sta diminuendo progressivamente, riusciamo a governare le spese correnti senza ricorrere agli oneri di urbanizzazione e siamo il terzo Comune della Provincia che ai cittadini fa pagare comunque meno tasse, nonostante la pesante eredità. Poi abbiamo fatto ripartire gli investimenti per le opere pubbliche: la rotonda delle 5 strade, ferma da un decennio, e le innumerevoli piste ciclabili. Infine, abbiamo rivoluzionato i servizi sociali grazie al lavoro di un ottimo assessore e di tantissimi cittadini meritevoli e intraprendenti. Poi il PGT approvato…
Infatti avete appena approvato il Pgt, con molte polemiche da parte dell’opposizione. Soprattutto, vi accusano di non avere una visione strategica della città.
Fa ridere, detto da ex amministratori comunali che negli anni hanno concepito l’urbanistica come il “bancomat” dell’amministrazione, producendo così una impensabile devastazione del territorio. Il nostro è un PGT che prevede uno sviluppo equilibrato della città, la riqualificazione del centro storico, la mobilità dolce.
Siete riusciti veramente a frenare il consumo di suolo?
Abbiamo ridotto del 50% gli indici edificatori. E soprattutto fermato il perimetro costruibile del tessuto urbano. Era una promessa della campagna elettorale e l’abbiamo rispettata.
Ultima domanda, forse un po’ retorica, ma d’obbligo: perché un ragazzo appena maggiorenne, alla sua prima votazione, dovrebbe scegliere il Pd?
Innanzitutto a un neo diciottenne direi di impegnarsi, di partecipare attivamente alla vita sociale e politica della propria comunità, che è quanto di più bello possa capitare. E comunque non gli consiglierei quale partito scegliere alle elezioni: gli direi di informarsi, di leggere e di ascoltare. E di imparare a motivare sempre le proprie scelte.