Varese, Cosentino “attacca” il direttore generale dell’Ospedale: “Sbagliato mandar via il medico dei disabili”

Il consigliere comunale di Forza Italia ha criticato aspramente, durante la seduta sulla sanità, il dg Callisto Bravi. Chiedendo il reintegro del dottor Mario Diurni

26 Febbraio 2015
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Ospedale

“Il dottor Diurni è un punto di riferimento per i pazienti disabili. L’Ospedale lo deve far tornare al suo posto di lavoro”.

Il caso del “licenziamento” del dottor Mario Diurni, il medico dei disabili nell’ambito del servizio Dama, è finito in consiglio comunale.
Durante la seduta di giovedì sera, durante la quale è intervenuto il direttore generale dell’azienda ospedaliera Callisto Bravi, per discutere sui problemi dell’Ospedale, è stato sollevato in maniera polemica il caso del mancato rinnovo del contratto al medico, punto di riferimento per i pazienti disabili.

A puntare il dito contro la direzione dell’ospedale è stato il consigliere comunale di Forza Italia Giacomo Cosentino, che aveva seguito da vicino la vicenda.
“In soli 2 anni il servizio Dama – ha detto Cosentino – è diventato un vero e proprio punto di riferimento ed un servizio di eccellenza per centinaia di disabili: parliamo di oltre 500 pazienti provenienti da tutta la Provincia di Varese e circa 2.170 prestazioni (accessi)”.

Un progetto all’avanguardia, perché in tutta la Lombardia è presente solo a Varese ed al San Paolo di Milano.

Ogni paziente che si recava al Dama veniva accolto e curato dal dott. Mario Diurni, considerato dai 540 pazienti quasi come un secondo padre – ha continuato – ormai vero e proprio punto di riferimento che si contraddistingueva, oltre grazie alle sue eccellenti competenze mediche, per avere uno straordinario lato umano che è di fondamentale importanza per chi, già vivendo quotidianamente in situazioni di estrema difficoltà, deve affrontare il calvario delle visite mediche, ricoveri e tutto ciò che ne consegue”.

Nel novembre 2014 il dottor Diurni ha ricevuto “una lettera dalla direzione sanitaria con la quale, senza alcuna motivazione, gli veniva comunicato il non rinnovo del suo incarico. Più avanti si apprendeva dalla stampa che il mancato rinnovo era per effetto dell’entrata in vigore del Decreto Madia, che non consente il conferimento di incarichi dirigenziali a persone in pensione”. Ma secondo Cosentino il decreto Madia non c’entra niente.

“Il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, il 4 dicembre 2014, quindi successivamente al mancato rinnovo dell’incarico al Dott. Diurni, emanava una circolare con la quale indicava quale doveva essere la corretta interpretazione del Decreto Madia, in particolar modo dell’art. 5 comma 9, stabilendo che la nuova disciplina si applica solo ai nuovi incarichi conferiti dopo il 24 giugno 2014 e, pertanto, a quelli precedenti resta applicata la vecchia disciplina. L’incarico del dottor Diurni è stato conferito a novembre 2012 a seguito di un concorso e nel contratto era già prevista la possibilità di rinnovo (che non si può ovviamente considerare come nuovo conferimento). E gli incarichi vietati riguardano solo incarichi dirigenziali, di studio, direttivi e di consulenza, tant’è che sono espressamente consentiti incarichi riguardanti l’attività sanitaria e incarichi di ricerca  – il dott. Diurni aveva vinto il concorso indetto per il conferimento di n. 1 medico addetto al servizio Dama, pertanto, nulla a che vedere con le tipologie di mansioni vietate dal Decreto Madia.

Ciò detto, è palese che, a fronte dell’emanazione della Circolare del Ministro, il mancato rinnovo dovuto al Decreto Madia è illegittimo, pertanto, chiedo che la direzione dell’azienda ospedaliera ne prenda subito atto e reintegri il dott. Diurni nel pieno delle mansioni precedentemente conferitogli., ridando cosi ai 540 gravi disabili il loro Dottore.

Se così non fosse mi viene da pensare che la vera motivazione per la quale il dott. Diurni è stato allontanato non era riferita al Decreto Madia ma a scelte di altro tipo, seppur legittime, ma forse non opportune e non condivise in primis dai pazienti: gli unici veramente titolati a dare un giudizio”.

Il progetto Dama

Il servizio Dama nasce nel 2012 -presso l’Ospedale di Circolo di Varese- grazie alla collaborazione con Ubi Banca, Fondazione Piatti, Anffas, Circolo delle Bontà, Asl, ed ha come finalità quella di accogliere ed assistere i pazienti gravemente disabili, adattando il percorso ospedaliero in base alle loro specifiche esigenze tant’è che, per le sue peculiarità, è situato vicino all’ingresso principale dell’Ospedale ed ha un autonomo triage.

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