
Ricordare il passato per guardare al futuro. Questo il senso della commemorazione del Centenario della Prima Guerra Mondiale, che oggi ha visto la Città Giardino riempirsi di Tricolori e i diversi corpi militari sfilare lungo le vie centrali di Varese.
Quindi la cerimonia al Monumento ai Caduti in piazza Repubblica.
Infine ai Giardini Estensi un ricordo della Grande Guerra, con i discorsi ufficiali.
Il vicesindaco Mauro Morello ha ricordato “il coraggio e il sacrificio dei soldati. Varese ha avuto tanti uomini pronti a sacrificarsi. Il passato serve per guardare al futuro. All’Europa di cui siamo elemento imprescindibile”.
Il presidente della Provincia Gunnar Vincenzi: “Le guerre non si celebrano ma si ricordano. Per gli immensi sacrifici dei nostri avi per portare libertà e giustizia. Ma alle guerre sono collegate cose mostruose. La funzione fondamentale delle Forze Armate è portare la pace nei teatri di guerra che ci sono ancora oggi”.
E quindi il prefetto Giorgio Zanzi: “L’entrata in guerra è stata un momento fondamentale per la nostra storia. Il 23 maggio 1915 Varese era imbandierata come oggi. Anche se lo spirito era diverso, perché allora molti erano favorevoli alla guerra, ma non tutti. Si svolsero manifestazioni pro e contro la guerra. Ci furono feriti e arresti. Con la Prima guerra mondiale l’Italia raggiunse i suoi confini, poi aggiustati con il dolorosi eventi della Seconda guerra mondiale. A Varese con la prima guerra mondiale si sviluppò anche l’industria bellica.
Il primo volo su Trento e su Trieste fu effettuato da un aereo costruito a Varese”.
Infine la cerimonia di premiazione del 29esimo “Italian raid commando-Trofreo Ministro della Difesa”.