
“La legalità inizia nelle scuole, e noi andremo nelle scuole con un progetto che deve far crescere il senso di responsabilità, di vicinanza alle istituzione, di contrasto alla criminalità organizzata”.
Il sindaco Attilio Fontana ha presentato questa mattina con l’assessore Riccardo Santinon, il consigliere Giacomo Cosentino e la referente dell’Ust Linda Casalini il progetto Contropiede promosso da Comune, Regione Lombardia, Ust Varese e Varese lab con la collaborazione di Prefettura, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Questura, Università dell’Insubria, Associazioni di categoria (Camera di commercio, Ascom, Aime, Univa, Confesercenti, Ance), Ordine degli avvocati di Varese, Camera penale e l’adesione della Procura della Repubblica. Sono state coinvolte le scuole superiori statali: Liceo Manzoni, Daverio – Casula, Istituto Newton, Liceo Artistico Frattini, Liceo Classico Cairoli, Liceo Ferraris, Einaudi, e le elementari Morandi e Mazzini.
Dalle 10 alle 11 le istituzioni saranno nelle scuole superiori (classi terze e quarte quelle coinvolte). L’appuntamento finale è alle 11.30 al Teatro Santuccio con le classi delle elementari, con il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, il sindaco Fontana e le autorità coinvolte nel progetto.
Pilastro del progetto, che di fatto prenderà il via nell’anno scolastico 2016-2017, è dunque l’attività volta alla diffusione della cultura della legalità: solo con la conoscenza è possibile sradicare la cultura mafiosa ed è, quindi, fondamentale educare i più giovani sul tema della Giustizia sociale. Il
Comune si adopererà per far sì che, in primo luogo, vengano organizzati dei momenti in cui docenti e studenti – anche con l’ausilio di ospiti ed esperti – approfondiscano il fenomeno mafioso nelle sue varie sfaccettature.
L’intento è quello di inserire lo “studio” del fenomeno mafioso all’interno delle attività didattiche sotto forma, ad esempio, di workshops o incontri con esperti
del settore: è importante che gli studenti sappiano come la mafia si inserisce nel mondo del lavoro e come si deve evitare che ciò avvenga.
La diffusione della cultura della legalità non deve, comunque, essere sostenuta soltanto dai canali tradizionali ma deve anche trovare riscontro nelle attività
sociali e solidali più concrete: tali attività, a favore dei più deboli e più esposti, sono sinonimo di giustizia sociale e si pongono quindi in forte contrasto con
l’arroganza mafiosa, la violenza (non solo fisica), la delegittimazione altrui e la mancanza di rispetto per il territorio in cui viviamo. Per tale motivo la cultura
della legalità deve essere diffusa anche tramite iniziative a favore delle persone in difficoltà.
Il Comune, assieme agli altri enti istituzionali che hanno aderito a “Contropiede”, si farà promotore di iniziative educative e sociali finalizzate a
raggiungere il maggior numero possibile di studenti e cittadini utilizzando anche una strategia comunicativa moderna, in modo tale da rendere più efficiente ed
efficace l’attività di sensibilizzazione ed educazione.