Sicurezza, a Varese nasce il Pd “law and order”. “Basta accattonaggio”

Potenziamento delle Forze dell’Ordine e ”giro di vite” contro l’accattonaggio. I democratici: ”Dal centrodestra solo parole e strumentalizzazione, i fatti li portiamo noi”

30 Maggio 2015
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“La qualità della vita dei varesini dipende anche dal livello di sicurezza nelle strade. Il centrodestra per 23 anni ha saputo solo fare propaganda. Noi offriremo risposte concrete. Perché non serve la demagogia per risolvere i problemi di ordine pubblico”. 

Quella che sembrava esclusivamente una bandiera del centrodestra, la sicurezza, diventa una delle priorità che il Partito democratico inserisce nella propria lista in vista delle elezioni del 2016. Come sottolineano infatti il capogruppo Fabrizio Mirabelli e il segretario del Circolo Varese 3 e responsabile comunicazione Pd Varese Pino Tuscano.
“Bisogna dare risposte concrete ai cittadini – spiegano – e questo significa usare misure contro chi attenta alla qualità della vita dei cittadini. Ovvero eliminare le attività illegali che siano fonte di insicurezza”.

Mirabelli sottolinea la necessità di “potenziare le Forze dell’Ordine”. Tuscano critica il fenomeno dell’accattonaggio. “Quando andremo noi al governo della città, porremo fine a questo fenomeno. Per arginare il problema occorre rimuovere le cause dell’accattonaggio, e questa è già una possibilità, utilizzando i regolamenti della Polizia Locale. Ma bisogna avere il coraggio di colpire lo sfruttamento delle persone. Altrimenti non si porrà mai fine all’accattonaggio”.

E quindi un pesante attacco al centrodestra: “In 23 anni di governo di Varese non sono riusciti a renderla più sicura. Probabilmente i partiti di centrodestra hanno interesse ad evitare che la città diventi più sicura, perché in questo modo possono giocare sulla paura ed ottenere consensi”.

La “svolta” del Pd è forte e tangibile. E punta a conquistare quella Varese moderata che finora ha votato a destra. Ma loro sostengono che non si tratti di svolta, ma abbia sempre fatto parte della loro proposta di governo.

“Bisogna smetterla di parlare usando categorie che non c’entrano niente – dichiara Mirabelli – mi riferisco a chi continua a dire, nel centrodestra, che noi saremmo i “buonisti”. È un termine che non ha nessun significato. Noi, al contrario loro, sul tema della sicurezza proponiamo risposte fattibili e concrete”. L’esempio principale rimane quello dell’Esercito. “Loro continuano ad insistere nel voler chiedere l’intervento dei militari, ignorando quali siano le modalità con cui possono intervenire sulle nostre strade, ovvero molto limitate, dal momento che potrebbero solo far presidi e muoversi solo accompagnando le Forze dell’Ordine. Così come fanno finta di niente rispetto alla risposta del Tavolo provinciale per la Sicurezza, dove la proposta è già stata bocciata perché non ci sono i requisiti. Però vogliono utilizzare questa “storia” dell’Esercito con finalità elettorali”.

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