Piano Sosta: un primo passo, guardiamo oltre le strisce blu

Un Piano Sosta «certamente perfettibile», come lo definisce il consigliere comunale di Progetto Concittadino, Enzo Laforgia, ma che va guardato nel suo insieme, andando oltre il semplice moltiplicarsi delle strisce blu

30 Agosto 2017
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Una piccola parte del progetto che farà di Varese una città più vivibile, con l’aria più pulita e dei mezzi di trasporto più efficienti” dice Dino De Simone, assessore all’Ambiente, già capolista dei civici “concittadini”.

Perché il Piano Sosta, così come si sta attuando, è il primo passo verso un nuovo tipo di mobilità a Varese. Prima di tutto, questa nuova logica contribuirà alla riduzione dell’inquinamento atmosferico che ci attanaglia tutti gli inverni con i superamenti dei valori di PM10 (le polveri sottili) pressoché continui, in più ridurrà il traffico creato da chi cerca di parcheggi di superfice.

Sappiamo che di traffico si muore – precisa Laforgia – in Lombardia, i costi economici e umani per le patologie riconducibili alla pessima aria che respiriamo sono pari a quelli di una guerra. Varese vive da molto tempo una strana contraddizione: aspira ad essere una città europea (come quelle in cui il limite di velocità è di 30 km/h e non esistono parcheggi gratuiti), ma respira come una città colombiana. Noi crediamo si debba ripensare e governare la mobilità».

Non ci si può fermare, quindi: il presidente dell’associazione “Progetto Concittadino”, Natalino Bianchi, garantisce un monitoraggio sull’amministrazione perché venga redatto al più presto “un Piano della Mobilità Sostenibile, che completi nel migliore dei modi il Piano Sosta per una Varese in grado davvero di guardare all’Europa. Iniziando, ad esempio, da un adeguamento del trasporto pubblico urbano alle reali necessità dei cittadini”.

“Ci piacerebbe una vastissima area pedonale ed una mobilità lenta, ma sappiamo che la politica si trova a dover scegliere ciò che è realmente possibile attuare – conclude Laforgia – la scelta intrapresa non è facile e, come ogni cambiamento, dovrà essere sottoposta alla prova dei fatti, costantemente monitorata e, perché no, ricalibrata. Ma perché il piano della sosta funzioni, è necessario che il servizio pubblico migliori. Questa sarà la sfida più importante“.

I CAMBIAMENTI DA ATTUARE

  • Park & bus: pensato soprattutto per chi viene da fuori Varese, dipende soprattutto da un reale miglioramento del trasporto pubblico locale, le cui linee andranno sicuramente potenziate
  • Mobilità elettrica e auto ibride: già oggi favorite dal Piano Sosta, dovranno diventare le protagoniste della città
  • Bus a chiamata in orari notturni: una sperimentazione da portare avanti
  • Bike sharing: da rilanciare, «da settembre ci saranno delle novità in questo senso», assicura De Simone
  • Car Sharing: il Comune ha appoggiato e sponsorizzato il progetto di E-vai 3.0, che permette ai pendolari di usufruire di un auto elettrica a casa propria e poi di avere un parcheggio gratuito davanti alla stazione Nord.
  • Bandi a tema da sfruttare per integrare le possibilità dei cittadini: «Nei mesi scorsi il Comune ha partecipato a due bandi – chiarisce De Simone – uno del ministero dell’Ambiente sugli spostamenti casa-scuola casa-lavoro, e un altro di Fondazione Cariplo sulla ciclabilità urbana. A breve sapremo se otterremo i finanziamenti per queste azioni».
  • Ridisegno delle aree centrali della città, con creazione di aree 30, ZTL e aree da pedonalizzare.
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