Famiglia tradizionale e coppie gay, le Sentinelle in piedi a Varese contro il ddl Scalfarotto

Una veglia in silenzio per dire no alla proposta di legge antiomofobia: “Limita la libertà d’opinione”. In campo anche i consiglieri comunali Giacomo Cosentino (Forza Italia) e Stefano Crespi (Nuovo centrodestra)

29 Marzo 2014
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Sentinelle

Una veglia contro i matrimoni omosessuali. A Varese, sabato pomeriggio, alle 17.45, le Sentinelle in piedi, movimento che si batte per la difesa della famiglia tradizionale, è sceso in piazza a manifestare.

Un presidio, anzi una veglia, con un libro in mano ogni partecipante, che ha avuto luogo in piazza Monte Grappa. Quasi cento persone, tra cui esponenti delle istituzioni. Il consigliere comunale di Forza Italia Giacomo Cosentino, che aveva annunciato la sue presenza, il collega del Pdl-Nuovo centrodestra Stefano Crespi e l’ex assessore Fabio Carella.

“Scendo in piazza per difendere il valore della libertà di espressione e della famiglia – ha dichiarato Cosentino – porto rispetto verso gli omosessuali, ma esiste già il codice penale che tutela ogni forma di violenza e di offesa contro la persona in quanto tale, pertanto, questa proposta di legge è puramente ideologica e, oltretutto, con la sua eventuale approvazione, si potrebbero perseguire penalmente anche coloro che liberamente dichiarassero di essere contrari ai matrimoni tra gay, violando al libertà di pensiero”.

Cosentino, richiamando poi la battagli contro le coppie di fatto che aveva avuto luogo a Varese pochi anni fa, dove il centrodestra aveva respinto una proposta del centrosinistra, sottolinea: “Finché saremo noi ad amministrare Varese i genitori saranno ancora chiamati Padre e Madre e non, come ha vergognosamente già fatto Pisapia a Milano, Genitore 1 e Genitore 2, modificando i moduli di iscrizione nelle scuole”.

Il portavoce delle Sentinelle, l’unico che durante la veglia ha potuto parlare per spiegare cosa stavano facendo, ha sottolineato i motivi del presidio. Niente contro i gay, ma la necessità di manifestare la libertà di pensiero. E quindi, per loro, di dichiararsi contro le “unioni gay, l’adozione dei figli da parte di coppie gay e quindi la libertà di esprimere questa opinione, che il ddl Scalfarotto, se venisse approvato, toglierebbe”.

“Le Sentinelle non manifestano, attendono – si legge nel volantino disribuito durante la veglia dagli organizzatori – in piedi e in silenzio, leggendo un libro quale simbolo di formazione permanente. Non gridano slogan, né intonano canti. Sono apartitiche e aconfessionali, non portano segni distintivi e la loro forza non risiede nel numero. È la potenza della presenza. Le Sentinelle in piedi non anelano al migliore dei mondi, ma a un mondo migliore. Un mondo nel quale ilmmdovere di proteggere il più debole viene prima dei capricci dei singoli. Un mondo nel quale si possa ancora insegnare ai propri figli che la famiglia naturale è fondata sull’unione tra un uomo e una donna. Una mondo nel quale nessuno potrà essere arrestato per avere osato esprimere un proprio ideale”.

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