Come ogni anno, anche nel 2019 esplode il caso Ferragosto con da una parte la decisione delle aziende di voler tenere aperti gli esercizi e dall’altra le richieste dei dipendenti che vogliono andare in ferie e rimanere a casa con la famiglia.
Anche quest’anno il caso non passa inosservato e ad accogliere l’appello dei lavoratori sono stati i sindacati Filcams, Fisascat e Uiltucs, che hanno usato per l’occasione lo slogan “la festa non si vende”.
“Da tempo continuiamo a batterci per una seria regolamentazione delle aperture degli esercizi commerciali e a rivendicare il diritto delle lavoratrici e lavoratori del commercio di poter condividere e trascorrere con i propri cari e le proprie famiglie alcune giornate dell’anno – sottolineano le sigle in una nota congiunta -. Regolamentazione peraltro promessa da tempo e a gran voce dal Governo, ma che invece non è ancora avvenuta”.
“Invitiamo pertanto – proseguono i sindacati – le lavoratrici e i lavoratori del settore a godere della festività del 15 agosto ribadendo ancora una volta che né la legge, né il contratto collettivo nazionale di lavoro prevedono l’obbligo della prestazione lavorativa in occasione delle giornate festive”. E anzi, le sigle alzano la voce parlando di contratti “illegittimi”.
“Inoltre, in considerazione del fatto che alcune imprese, soprattutto della grande distribuzione, hanno fatto sottoscrivere ai dipendenti nelle lettere di assunzione, in modo del tutto illegittimo, l’obbligo del lavoro festivo, invitiamo questi ultimi – concludono le sigle – in caso di pressioni o forzature da parte dell’azienda a rivolgersi ai propri rappresentanti sindacali”.