L’esposizione dell’artista Gianpiero Colombo, inaugura la stagione di mostre prevista per quest’anno. Le sei installazioni sono una rivisitazione dei Simpula, mestoli rituali utilizzati nell’antichità per trasportare i liquidi nelle cerimonie religiose e non solo.
Dalla natura, non dobbiamo mai dimenticarlo, provengono doni preziosi. La mostra che inaugura le esposizioni culturali del 2015 presso il Centro Parco ex Dogana Austroungarica di Lonate Pozzolo vuole mettere in luce la relazione tra la natura del Parco del Ticino, l’importanza di parlare di cibo in modo innovativo e di comunicare con il pubblico attraverso un linguaggio creativo e diretto, come solo l’arte è in grado di fare.
Il nome che l’artista Gianpiero Colombo ha dato alle sue installazioni esprime fin da subito il loro forte valore simbolico. Il termine Simpula deriva dal latino Simpulum Simpula, usato anticamente per definire quell’oggetto che oggi chiamiamo semplicemente mestolo. Nell’antichità greca il Simpulum non era solo considerato un utensile da cucina ma uno strumento simbolico, appartenente ad un preciso rituale religioso: veniva utilizzato per attingere e trasportare i liquidi da un recipiente all’altro, in particolare durante il Simposio, ovvero il momento più importante nella vita sociale dei greci, coincidente con la concretizzazione del mito del vino.
Ancora oggi il nostro apparato conviviale è ricco di corredi e utensili e nel rito quotidiano delle nostre cucine, il mestolo è ancora ben presente. L’artista ne è consapevole ed enfatizza il suo valore, aumentandone le dimensioni con le quali siamo abituati a confrontarci con questo oggetto. Nella mostra non vogliamo però ricordare solo l’importanza della forma di queste opere o il loro valore sacrale, che è già stato ben descritto da Cristina Moregola e Matteo Rancan nell’esposizione dei Simpula presso il Comune di Castelletto sopra Ticino nel 2010, e da Emiliana Mongiat nella mostra Simpula. La sacralità dell’acqua presso Villa Picchetta, sede del Parco Ticino Piemonte e Lago Maggiore, quanto focalizzare l’attenzione sulla loro funzione. Allo stesso tempo i Simpula descrivono due azioni importanti: quello di mestare, o meglio di amalgamare tra loro gli elementi, e quello di contenere, di accogliere in sè, in qualche modo di proteggere dalla caduta e quindi dalla perdita.
Dalla natura provengono doni preziosi, insistiamo su tale aspetto perchè il visitatore scoprirà nei Simpula la presenza di alcuni semi. Se i mestoli richiamano l’origine mistica e antica del rituale conviviale, la presenza dei semi vuole ricondurre l’attenzione all’origine della nostra alimentazione, perché tutto nasce dai semi. In fondo, la cucina e la progettazione artistica hanno molte cose in comune: in ogni caso si tratta della scelta di materiali (o ingredienti), di strumenti e di metodi, di come organizzare il processo di trasformazione e visualizzare il prodotto finito. In entrambe, rimane poi la sensazione di avvicinare le persone e di stabilire dei legami in un luogo destinato a parlare della natura e del suo territorio, come il Centro Parco che ospita la mostra.
Nella mostra sono esposte sei simpula realizzate tra il 2009 e il 2010. Tre sono opere gessate e patinate, realizzate con catrame, aniline e cere; le altre tre sono resinate e patinate, realizzate con catrame, aniline e pigmenti metallici. I Simpula sono dedicati alla natura e all’agricoltura, contengono mais, frumento, riso, sorgo, ghiande e acqua.
Gianpiero Colombo nasce a Marano Ticino il 30 aprile 1954. Dopo gli studi al Liceo Artistico, ha conseguito il diploma di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano. Si fa conoscere al pubblico con la partecipazione alla Biennale dei Giovani di Novara nel 1971 e con la sua prima personale presso la Galleria Santo Stefano nel 1973. Dal 1976 al 1980 collabora, come rilevatore e fotografo, con la missione archeologica dell’Università Statale di Milano, con le Civiche Raccolte Archeologiche di Milano e con la Soprintendenza Archeologica della Puglia. Negli anni novanta realizza per il Centro Servizi Formativi En.A.I.P. di Novara corsi di rilievo grafico e fotografico di beni archeologici, architettonici, artistici e storici. I risultati di questa attività sono confluiti nelle pubblicazioni: AA.VV., Conubia Gentium, Ed. Omega, 1999; AA.VV., Il Mulino Vecchio di Bellinzago, edito dal Parco Naturale della Valle del Ticino, 2001; AA.VV., Segni e tracce di Architettura romanica nel novarese, Edizioni Interlinea, 2001. È curatore ed editore di volumi tra cui La Galleria Spriano (2004) e della collana Maestri a Novara – l’arte del ‘900 attraverso l’opera di alcuni noti artisti scomparsi (2004 – 2010). Dalla seconda metà degli anni ottanta si dedica prevalentemente alla pittura e alla scultura attraverso interventi in spazi aperti utilizzando materiali eterogenei e anticonvenzionali. La lunga frequentazione dell’archeologia e l’interesse per il mondo antico lo portano a concepire e realizzare opere che uniscono i contenuti della mitologia alle forme dell’arte contemporanea. Ha al suo attivo numerose mostre personali e collettive in Italia ed all’estero.
La mostra è aperta il sabato, la domenica, dalle ore 10.00 alle ore 18.00.
Ingresso libero.
Per informazioni Centro Parco ex Dogana Austroungarica Via E. De Amicis s.n. Tornavento – Lonate Pozzolo (VA) esterproduzioni@gmail.com – 3385828569 – 3396460146