Le RSA fanno squadra nel segno della condivisione: si rinnova il gruppo di acquisto solidale

Un’iniziativa dell’Osservatorio Settoriale sulle RSA della LIUC Business School

25 Giugno 2018
Guarda anche: Varese provincia

35.000 euro di risparmio medio annuo per ogni struttura, pari a circa il 25% sulle voci di costo interessate dai processi di acquisto comuni: questi i numeri che testimoniano il buon esito del gruppo di acquisto solidale tra RSA promosso dall’Osservatorio Settoriale sulle RSA della LIUC Business School, in collaborazione con UNEBA (Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale) Provincia di Varese. L’accordo, avviato nel giugno 2015, è stato rinnovato oggi, venerdì 22 giugno, alla presenza dei vertici delle 8 strutture associate.

Tra queste, la fa da padrone la provincia di Varese con 7 strutture (ASS SCS – Villa Puricelli Di Bodio Lomnago, Fondazione A.M. Sacconaghi – G. Borghi di Comerio, Fondazione Longhi Pianezza Onlus di Casalzuigno, Fondazione D. Bernacchi Gerli Arioli Onlus di Gavirate, Fondazione Giuseppe e Giuliana Ronzoni Onlus di Besozzo, Istituto Cav. Francesco Menotti Onlus di Cadegliano Viconago e Istituto “la Provvidenza” Onlus di Busto Arsizio). Se ne aggiunge una della provincia di Milano, ovvero la Fondazione Ferrario di Vanzago.

In un settore che si caratterizza spesso per eccessiva frammentazione – ha spiegato Antonio Sebastiano, Direttore dell’Osservatorio Settoriale sulle RSA della LIUC Business School, che aggrega 240 strutture per un totale di circa 32.000 posti letto questo progetto ha rappresentato e rappresenta il tentativo concreto di andare al di là dei singoli recuperi di efficienza per generare delle vere e proprie economie di scala. Poiché tutte le realtà del gruppo di acquisto sono RSA non profit, la disponibilità finanziaria generata dai risparmi conseguiti viene reinvestita per il miglioramento dei servizi erogati a vantaggio degli ospiti. In un quasi – mercato comunque caratterizzato da competizione crescente come è quello dell’assistenza socio – sanitaria, questa esperienza si è configurata da subito come una best practice, in cui i potenziali competitor sono andati oltre la paura della condivisione di dati e informazioni, sviluppando una collaborazione autentica da cui sono scaturite sinergie su numerosi temi, come la normativa sulla privacy, e l’adozione di un prontuario farmaceutico condiviso. Un vantaggio non sempre facilmente monetizzabile che ha rappresentato, però, il vero valore aggiunto del progetto”.

Le RSA del gruppo, che rappresentano circa 1.200 posti letto (in Lombardia sono oltre 63.000), hanno acquistato insieme gas ed energia elettrica, garantendosi un risparmio medio (su queste due voci di costo) pari a circa il 30%. Non solo: gli acquisti comuni hanno riguardato anche numerosi ausili non sanitari (es: guanti, bavaglie e telini monouso,) e all’acquisto congiunto – da parte di 4 strutture – della cartella socio-sanitaria informatizzata (per quest’ultimo acquisto il risparmio ha superato il 50%). Complessivamente, al netto delle profonde differenze di dimensione tra le diverse realtà, il risparmio complessivo nel triennio è stimabile in circa 850.000 euro.

Nell’incontro di oggi i presidenti e direttori generali delle strutture aderenti hanno sottolineato l’importanza dell’aspetto culturale dell’iniziativa, parlando di una sinergia che è diventata dialogo tra diversi modelli organizzativi e gestionali ma anche motivo di costante confronto sull’operatività quotidiana e sulle problematiche contingenti di settore. Ci sono state ricadute positive non solo sui degenti ma anche sul personale (circa 1.200 lavoratori tra diretti e indiretti delle RSA coinvolte, dalla più piccola con meno di 80 posti letto alla più grande con oltre 400 posti letto). Un progetto che ha saputo dare una risposta concreta all’evoluzione complessiva del contesto di riferimento, caratterizzato da ospiti con elevata compromissione psico-fisica, da carichi assistenziali crescenti e da risorse pubbliche sempre più contingentate. Da un obiettivo di risparmio, dunque, a un clima di autentica fiducia. Da un gruppo di acquisto a un gruppo di lavoro, che sta già lavorando a possibili ampliamenti delle attività, come la condivisione del servizio di lavanderia piana e degli ospiti e l’acquisto condiviso di farmaci e gas medicali. Inoltre, come già avvenuto in questo primo triennio, altre strutture esterne al gruppo potranno aggregarsi per singoli acquisti. Requisiti indispensabili restano condivisione e apertura al fare squadra.

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