Le industrie varesine guardano agli Usa per il libero scambio

Gli Stati Uniti sono il quarto partner commerciale per la provincia di Varese, con 540,7 milioni di euro di esportazione nel 2013. E il trend è in aumento, registrato infatti un più 4,9%

06 Maggio 2014
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Un’area di libero scambio tra Europa e Usa. E Varese è in prima fila.

Da una parte i vertici del Consolato degli Stati Uniti a Milano, con il Console Generale, Kyle R. Scott. Dall’altra i vertici dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese con il Direttore Vittorio Gandini e una ventina di imprese del territorio. Sul tavolo la presentazione al sistema produttivo locale delle opportunità che offrirà in futuro, anche all’industria varesina, il Transatlantic Trade and Investment Partnership. Ossia l’accordo, attualmente in discussione tra Europa ed Usa, per la creazione di un’area di libero scambio destinata a incidere profondamente ed in modo determinante nel rafforzamento delle relazioni commerciali bilaterali. Con vantaggi soprattutto per quei territori italiani dai forti legami con l’economia a stelle e strisce. Tra cui bisogna annoverare anche la provincia di Varese, così come è emerso anche durante l’incontro che si è svolto questa mattina nella Sede varesina dell’Unione Industriali.

Nel Varesotto, infatti, si concentra l’8,10% dell’export lombardo con destinazione gli Stati Uniti e il 2% del totale nazionale. Gli Usa sono uno dei principali partner commerciali dell’economia varesina.

Quarto mercato di riferimento (dopo Germania, Francia e Svizzera) per quanto riguarda l’export. E quinto (dopo Germania, Francia, Cina e Paesi Bassi) come fonte di approvvigionamento per quanto riguarda l’import. Con trend in aumento. Nel 2013 le esportazioni varesine negli Stati Uniti sono ammontate a 540,7 milioni di euro, con un balzo in avanti del 4,9% rispetto al 2012 e una bilancia commerciale attiva per 161,3 milioni di euro. Una performance migliore sia della media delle province lombarde (+3%), sia del dato nazionale italiano (+1,4%). A livello di settori a farla da padrona è la voce “Mezzi di Trasporto” alla quale Varese ha registrato nel 2013 esportazioni negli States per 197,4 milioni di euro, in aumento del 25,9% sull’anno precedente. Seguono i macchinari con 108,5 milioni (-1,4%), metalli e prodotti in metallo con 53,6 milioni (-37,9%), i prodotti alimentari 32,2 milioni (in forte incremento: +10,2%), i prodotti tessili e dell’abbigliamento 30,8 milioni (-0,6%), i computer, gli apparecchi elettronici e ottici con 30,5 milioni (+37,3%).

“Da una ricerca sull’internazionalizzazione di Confindustria Lombardia – ha affermato durante l’incontro il Direttore dell’Unione Industriali, Vittorio Gandini – quello degli Stati Uniti è emerso come uno dei mercati che più attrae l’interesse delle imprese varesine. Terzo, dopo Germania e Russia, come sviluppo di nuovi progetti di export. Secondo, dopo la Cina, come Paese nel quale le aziende intendono puntare con investimenti diretti”.
E il trend è destinato ad accelerare quando si chiuderanno le trattative per il nuovo accordo di libero scambio tra Europa e Usa.

“Il Transatlantic Trade and Investment Partnership – ha spiegato alle imprese varesine il Console Generale, Kyle R. Scott – ha l’obiettivo di dar vita ad un ambizioso accordo commerciale di alto profilo volto a ridurre ed eliminare barriere tariffarie e non tariffarie come quelle degli standard tecnici dei prodotti destinati ai consumatori o dei regolamenti locali su ambiente, lavoro, salute, imposte e sussidi domestici. Coinvolgendo nell’accordo tutti i settori industriali e diventando un modello a cui dovranno, giocoforza, adeguarsi tutti i mercati mondiali”.
Durante l’incontro con le aziende il Console Generale, Kyle R. Scott non ha avuto dubbi: “Le piccole e medie imprese della provincia di Varese potranno trarre enormi benefici da questo accordo, soprattutto quelle manifatturiere e, in particolare, quelle dei settori della chimica, dei macchinari industriali e del tessile-abbigliamento”. Tutte realtà che “potranno godere dei vantaggi derivanti da un’area di libero scambio e, soprattutto, dalla creazione di standard comuni e specifiche dei prodotti che elimineranno così le discrepanze tra beni realizzati per il mercato europeo e quello americano”. Una semplificazione che rappresenta un passo fondamentale per rendere più accessibili gli Stati Uniti alle Pmi.

Nel corso dell’incontro sono state presentate anche, da Andrea Rosa (Commercial Specialist del Consolato Usa di Milano), le attività di SelectUSA, l’Agenzia del Governo Federale Statunitense che supporta le società internazionali che desiderano approfondire le attività offerte dal mercato di oltreoceano.

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