
L’allarme annunciato a dicembre 2017 torna a far paura: il latte già incriminato durante lo scorso mese non era stato completamente ritirato dal mercato, decine di migliaia di confezioni erano rimaste sugli scaffali dei supermercati di tutto il mondo, facendo tornare ancora oggi la paura.
Dalle prime ore di domenica 14 gennaio in tutto il mondo è tornata l’allerta per il latte in polvere commercializzato da Lactalis, per il quale già durante il mese di dicembre era stata aperta un’inchiesta preliminare dalla magistratura francese legata alla contaminazione da salmonella.
I numeri – Oggi sono 83 le nazioni coinvolte in tutto il mondo e sarebbero già state 12 milioni le confezioni ritirare dal mercato nelle ultime ore. Sul caso interveniente il CEO di Lactalis, Emmanuel Besnier lancia un appello ai consumatori promettendo non solo un rimborso a chi ha subito danni ma anche la promessa dell’eliminazione del prodotto dalla produzione “Dobbiamo misurare la portata di questa operazione”, ha dichiarato, assicurando comunque che il prodotto in questione non sarà più distribuito e che tutte le confezioni in circolazione sono in corso di richiamo dai punti vendita.La compagnia, come rivela url ministro Francese dell’Economia, ha offerto il massimo della possibilità nel caso di rimborsi ai consumatori “Tutte le famiglie che hanno subito danni. Quello a cui pensiamo sono prima di tutto le conseguenze di questa crisi sanitaria per i consumatori, bambini sotto i sei mesi. Questo è per noi, per me, motivo di grande preoccupazione”.