Filosofarti 2017: ecco il bilancio di quest’edizione

Oltre undicimila presenze e quarantamila contatti online: la tredicesima edizione di Filosofarti, il festival della filosofia promosso dal centro culturale del Teatro delle Arti di Gallarate, si chiude con un bilancio eccezionale

09 Marzo 2017
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Oltre undicimila presenze “fisiche” come pubblico, altrettante visualizzazioni delle dirette delle lezioni magistrali sulla pagina facebook, con “picchi” di quattromilacinquecento per quella di Massimo Cacciari e una media di quattromila per ciascuna altra, circa quarantamila i contatti tramite social nelle due settimane in cui i sessanta eventi della tredicesima edizione di Filosofarti hanno entusiasmato il territorio.
Questi i numeri, ma il successo del festival della filosofia e delle sue intersezioni con le arti promosso e organizzato dal Centro Culturale del Teatro delle Arti di Gallarate e dedicato quest’anno al tema “Pandora, nuovi vizi, nuove virtù”, che si è svolto in collaborazione con La Fondazione Comunitaria del Varesotto onlus, il Cpl di Varese – Ufficio scolastico per la Lombardia e Regione Lombardia e con il patrocinio della Provincia di Varese, dei Comuni di Gallarate, Busto Arsizio, Cardano al Campo, Castellanza e Besnate, della Società Filosofica Italiana e del Sistema Sociosanitario Regione Lombardia Asst Valle Olona, va oltre: è nell’affetto, nel «senso di appartenenza», per usare l’espressione del direttore artistico Cristina Boracchi, che quest’anno il pubblico ha dimostrato. Apprezzando questo modo di fare alta divulgazione in modo però che potesse arrivare a tutti.
Addirittura ieri mattina si è dovuto ripetere un evento cinematografico per poter accontentare tutte le richieste arrivate. E, altro esempio, l’incontro promosso dagli architetti e coordinato da Carla Moretti e Lorena Bauce ha attirato non solo addetti ai lavori, ma anche cittadini “comuni” interessati all’argomento.
Un lavoro di rete e di équipe, per il quale la stessa Boracchi, nel tracciare un bilancio del festival che si è svolto tra Gallarate, Busto Arsizio, Besnate, Cardano al Campo, Castellanza e Varese dal 18 febbraio al 5 marzo, ha voluto ringraziare il team di progetti, che quest’anno ha lavorato molto sulle specializzazioni: Carlo Monti, Marco Colnago, Francesca Rigolio e Chiara Tonetti per la parte social, Daniela Molla, Luisella Ferrario, Marilena Goracci per la letteraria, Maura Bertini e il suo staff per la parte teologica, solo per citare alcuni nomi.
«Tanti rigagnoliha spiegato Cristina Boracchi -, che hanno lavorato in sinergia».
E con un ringraziamento agli enti culturali che hanno dimostrato di credere in Filosofarti, la Regione Lombardia e la Fondazione del Varesotto che hanno dato un contributo economico determinante, gli enti pubblici, lo stesso pubblico che ha risposto al crowfunding. Nella volontà di mantenere il più possibile a ingresso gratuito la maggior parte degli eventi, convinti che questo possa far avvicinare anche chi potrebbe temere di non avere l’argomento “in mano”, ma si vuole comunque avvicinare a questo grande momento di confronto e riflessione.
Il pubblico è arrivato da tutte le parti della Lombardia, ma anche dal Piemonte, dal Veneto e dalla Svizzera, tributando al festival ancora una volta un riconoscimento che va oltre il territorio.
Così come un ringraziamento per il sostegno e l’importante contributo è andato al prevosto di Gallarate monsignor Ivano Valagussa, a don Alberto Dell’Orto del teatro delle Arti e al Decanato. Oltre che a tutte le realtà che hanno concertato con Filosofarti i propri eventi, creando anche momenti a sostegno del festival stesso. L’associazione Vivere Crenna ha anche creato vari book di immagini della mostra che ha proposto destinando parte delle offerte al festival stesso.
Per il prossimo anno le idee ci sono già, così come la voglia di poter ulteriormente potenziare il ruolo di realtà territoriali già coinvolte e che hanno manifestato la volontà di crescere nel festival. Partendo da numeri e attestazioni di stima molto alte, che si vogliono mantenere. Un compito sicuramente non semplicissimo. «Maassicura Cristina Boracchi -, pur con umiltà non temiamo la sfida».

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