Elezioni studentesche, i GD rispondono al MGP “La politica nelle scuole non è propaganda”

Il gruppo giovanile varesino del Partito democratico rimarca l’importanza della partecipazione e dell’attività su temi concreti

27 Ottobre 2015
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GD Giovani Democratici Varese Città

I Giovani Democratici rispondono alle affermazioni autocelebrative lanciate domenica sui giornali, dal coordinatore del MSP Stefano Angei, in cui si festeggia un indefinito record di eletti negli istituti scolastici e nella consulta provinciale.
Noi crediamo che, come organizzazione giovanile, sia assolutamente legittima una partecipazione all’interno delle scuole che però deve essere mirata esclusivamente al confronto e al dibattito, e non alla strumentalizzazione di centinaia di ragazzi per fini propagandistici.
“Come Giovani Democratici ci teniamo a difendere la piena autonomia di pensiero all’interno delle scuole – spiega Giacomo Fisco Segretario dei GD di Varese – a differenza di qualcuno, che, come affermato sui giornali, pensa di poter utilizzare i nuovi rappresentanti d’istituto per portare avanti una campagna contro le riforme della scuola messe in atto dal governo. Sarebbe anche ora che i Giovani Padani iniziassero a preoccuparsi seriamente degli studenti varesini, partendo dai problemi legati all’aula studio e alla biblioteca, battaglie che per ora vedono solo il nostro impegno.”
“Ci teniamo quindi – conclude Fisco – a ringraziare Giacomo, Federico, Benedetta, Nicola, Matteo e altri moltissimi ragazzi che in piena autonomia hanno deciso di mettersi in gioco per la propria scuola e per i propri compagni e non per un secondo fine politico.”
Proprio perchè crediamo nel dibattito aperto tra gli studenti, a breve lanceremo l’iniziativa “Fucina di Idee”, un grande tavolo di lavoro, in cui verranno coinvolti tutti i rappresentanti d’Istituto della città di Varese, indipendentemente dal loro credo politico, i quali potranno confrontarsi sui problemi delle relative scuole e insieme coordinarsi per progetti culturali e sporitvi futuri, continuando così un percorso già tracciato fin da Maggio. Come abbiamo già detto, a Varese c’è qualcuno che continua a parlare e qualcuno che fa, noi facciamo.

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