Il primo partito rimane quello del non voto. Un segnale negativo per la salute della nostra democrazia.
Guardando il voto, la Lega Nord è il partito che risulta il vincitore morale di queste elezioni. Leonardo Tarantino si riconferma a Samarate con oltre il 50% dei consensi, Alessandro Fagioli va al ballottaggio a Saronno in testa. La Lega Nord supera il Pd come percentuale, il 23,75% contro il 22,39%, in un territorio storicamente “difficile” per i leghisti. A controbilanciare questa performance positiva, ci sono però le sconfitte a Gemonio e Laveno Mombello.
In particolare nel secondo comune, il centrosinistra strappa l’amministrazione alla sindaca leghista uscente Graziella Giacon.
Questo risultato, e la partita aperta a Saronno, così come Somma Lombardo dove al ballottaggio il candidato del Pd è in testa, salvano i democratici. Che, tuttavia, rispetto ai precedenti exploit, appare molto in discesa.
Ad uscire completamente sconfitta è Forza Italia. Potrà forse consolarsi cercando di vincere al ballottaggio di Somma Lombardo, ma la sconfitta di Giuseppe Taldone, vicesegretario provinciale, a Luino, e l’esclusione dal ballottaggio di Pierluigi Gilli a Saronno, dove era venuto persino Silvio Berlusconi in campagna elettorale, nonché città dell’eurodeputata e coordinatrice provinciale Lara Comi, sono un dato estremamente negativo.