Clerici all’attacco: Ma quali crocerossine? Greta e Vanessa volevano aiutare i jihadisti

Il politico varesino su Facebook pretende le scuse di chi lo attaccò: “Ora è molto chiaro lo spirito con cui le due ragazze partirono: aiutare i combattenti, non la popolazione”

20 Gennaio 2015
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Clericinuovo

 

Stefano Clerici riparte all’attacco. E pretende le scuse di chi lo attaccò e ne chiese le dimissioni. Ad agosto le sue dichiarazioni scatenarono un vero e proprio putiferio mediatico e gli diedero una visibilità a livello nazionale che non fu evidentemente gradita dai vertici locali del suo partito di allora (Forza Italia), preoccupati dalla sua crescente popolarità.

LE VECCHIE DICHIARAZIONI

Clerici disse: “Ora mi chiedo: per le due sprovvedute (sarò diplomatico) partite per farsi i selfie tra i ribelli siriani è giusto che si mobiliti la diplomazia internazionale? Si, per carità. Ma che addirittura si ipotizzi il pagamento di un riscatto a spese nostre?”. Il suggerimento dell’allora assessore varesino fu quello di “far pagare ai loro ancor più sprovveduti genitori. Umanamente mi dispiace, per carità, ma con la guerra non si scherza e da bambine è bene che non si giochi alle ‘piccole umanitarie’, ma con le Barbie”.

Parole dure, che provocarono reazioni indignate trasversali e misero a repentaglio il suo ruolo da assessore (che avrebbe perso alcuni mesi dopo, dopo aver criticato l’Anpi per una manifestazione ritenuta anacronistica).

In pochi si mobilitarono per difenderlo, specialmente nel suo partito, ma ora in molti sostengono le sue stesse tesi. E allora ecco Clerici tornare alla carica, chiedendo le scuse di chi lo attaccò frontalmente (la sinistra, l’associazione italo-siriana e alcuni del suo vecchio partito).

L’INVETTIVA DA FACEBOOK

ALTRO CHE CROCEROSSINE!”, tuona Clerici. “A questo punto, dopo lo scoop della brava giornalista de Il Fatto Quotidiano Angela Camuso, la quale cita le intercettazioni dei ROS delle telefonate tra Greta, Vanessa e un terrorista siriano che lavorava a Bologna, il quadro va chiarendosi sempre di più.
Altro che crocerossine: Greta e Vanessa avevano contatti con i jihadisti e NON VOLEVANO PORTARE AIUTI ALLA POPOLAZIONE SIRIANA, come ci hanno fatto credere per mesi i soliti buonisti di casa nostra, ma I TERRORISTI ANTI-ASSAD. E’ questo ciò che emerge inequivocabilmente dalle loro parole, non da una ricostruzione di parte. Fino a quando continueranno a spacciarle per delle sante?! Se fossi un tantino più permaloso dovrei pretendere le scuse di tutti quelli che mi hanno assalito, tre anni fa, per aver inneggiato a Bashar Al Assad (unico baluardo contro il terrorismo islamico in Siria) e l’estate scorsa per aver definito le due ragazze delle SPROVVEDUTE. Altro che sprovvedute, queste due sapevano benissimo chi stavano andando a sostenere e non si sono mai preoccupate, in realtà, della popolazione civile: “vogliamo portare i kit di pronto soccorso ai combattenti anti-Assad”. Quindi avremmo dovuto pagare un riscatto? NO, non avremmo dovuto nel modo più assoluto, perché in questo modo ci siamo resi COMPLICI DEGLI STESSI TERRORISTI contro cui il nostro Presidente del Consiglio, pochi giorni fa, era sceso in piazza. Schizofrenia allo stato puro”.

Col senno di poi, in tanti ora gli stanno dando ragione. Forse un po’ tardi.

 

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