C’era una volta la Carta Varese

La storia di uno dei simboli della nostra città raccontata da Paola Molinari nel gruppo “La Varese Nascosta”

03 Settembre 2017
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Alla scoperta di usi e costumi di Varese, pezzi di storia che ancora oggi caratterizzano la nostra città rendendola talvolta anche unica in tutta Italia. Tra le cose che sono davvero speciali di questa città, come ad esempio il dolce Varese, c’è anche la carta, quella che spesso viene usata dai nonni per rivestire i cassetti dei mobili o per realizzare confezioni regalo.

Un grazie particolare per questo pezzo di storia va a Paola Molinari che nel gruppo Facebook La varese Nascosta ci racconta un altro nuovo aneddoto di Varese.

Perché si chiama Carta Varese?

Siamo abituati a chiamarla così, la raffinata carta decorativa con la stampe fiorata a giglio, ma vi siete mai chiesti perché porta il nome della nostra città?

La sua storia ha origini lontane, inizia nella seconda metà del 1600 nella città veneta di Bassano del Grappa che acquisì fama mondiale per l’attività editoriale della Stamperia Remondini.
La loro produzione comprendeva libri di devozione, di storie popolari, immagini di santi, carte per legatoria e da parati, molto usata dagli artigiani mobilieri per rivestire gli interni dei mobili.
Dopo un secolo la stamperia dei Remondini aveva assunto dimensioni notevoli, contava ben 18 torchi per impressioni tipografiche e xilografiche, 24 per incisioni in rame, attrezzature per la stampa di carte speciali e le carte da parati, 4 cartiere e una fonderia per i caratteri in piombo che davano lavoro ad oltre 1.000 operai: un vero impero della stampa che divenne vivaio per i più abili incisori e bulinisti del tempo.
La diffusione della produzione avveniva a mezzo di venditori ambulanti, principalmente i tesini provenienti dal trentino con attività in tutta Europa, nelle Russie e anche nelle Americhe.
Questa fiorente attività vedrà però l’inizio del suo declino con la caduta della Repubblica di Venezia.
Tra il 1859 e il 1860, dopo ben duecento anni di attività, le linee produttive della stamperia Remondini vennero separate e cedute a vari produttori.
Ecco che entra in scena la nostra città, perché da Bassano del Grappa arrivarono a Varese le matrici lignee relative alla carta decorativa dando così origine alla produzione della carta Varese, che venne stampata fino all’inizio del ‘900 dalla Cartiera Molina di Malnate.
Nel 1957 la produzione delle carte decorative ritornerà a Bassano del Grappa grazie alla donazione del conte Sguardi, erede dei Molina, di tutti i legni originali Remondini utilizzati per la produzione della Carta Varese, e prenderà nuovamente vita grazie all’attività della Cartiera della Famiglia Tassotti.
I Tassotti hanno cercato e riordinato, in collaborazione con il museo di Bassano, legni, rame, stampe originali dei Remondini e oggi producono un vastissimo campionario di carte da regalo e per decorazione, quaderni, set da scrivania, biglietti di auguri, dalle fantasie e soggetti più disparati.
Sono una più bella dell’altra, dei veri capolavori!
Gli appassionati possono visitare al Ponte degli Alpini in Bassano il Museo Remondini allestito nella stessa Cartiera Tassotti, dove sono esposti e conservati i legni originali utilizzati per la produzione della carta Varese.”

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