C’era una volta il Borducan

La storia di Varese raccontata su Facebook: Paola Molinari sulla pagina “La Varese Nascosta” ci svela uno dei più antichi e storici simboli di Varese, il Ristorante Al Borducan

08 Settembre 2017
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Il Borducan è stato per anni uno dei locali simbolo di Varese, meta di studenti in vena di bigiate che trovavano rifugio al Sacro Monte, ma anche di tanti varesini che amavano sostare e ammirare lo splendido panorama degustando un caffè corretto all’Elixir.

Questo storico locale porta infatti il nome dell’altrettanto celebre liquore, l’Elixir al Borducan, che Davide Bregonzio, erborista e garibaldino tra i Mille, inventò durante un soggiorno in Algeria. Già esperto di amari e liquori, in Algeria scoprì il meraviglioso gusto delle arance del posto (Borducan in algerino) e così volle chiamare, una volta tornato in patria, la sua ultima creazione: un liquore a base di arance e una miscela d’erbe di montagna.

L’Elixir al Borducan, appunto, il digestivo apprezzato da quanti, varesini e non, hanno avuto la fortuna di assaggiarlo.

Per vendere il suo Elixir, Davide Bregonzio aprì nel 1872 un bar, dapprima in centro al borgo di Santa Maria del Monte, poi dov’è adesso l’attuale Bar Montorfano, in cima alla via delle Cappelle. E per continuare a produrre e servire quel liquore dalla misteriosa ricetta, gli eredi costruirono nel 1924 la palazzina liberty che ancor oggi ospita il Caffè del Borducan. Fino all’ultimo della stirpe, quel Bruno che, insieme alla sorella Anna, ha saputo mantenere intatto il mito del Borducan. Alla morte di Anna, il Borducan passa in eredità ai figli di lei, Franco e Armando Bianchi, che fortunatamente decidono di rispettare la tradizione famigliare.

Sulla base dei libri del bisnonno, che risalgono all’ottocento, e delle sue ricette originali, il Borducan viene oggi prodotto artigianalmente da una distilleria della zona. Ovviamente della ricetta si sa solo che ‘Si mette a macerare scorza di arancia in alcol puro per un anno…’

La palazzina liberty fatta costruire da Anita Angiolini, vedova del figlio di Davide, Mario, prematuramente scomparso a seguito di un incidente con la slitta sulla via delle Cappelle, è stata recentemente ristrutturata. Le stanze dell’abitazione di famiglia sono state trasformate in un bell’albergo **** con splendida vista a valle verso il lago e verso la catena alpina. La sala da pranzo circolare del bar di nonna Anita, con la sua balconata e il suo panorama sui laghi di Varese e di Monate e il massiccio del Campo dei Fiori, ospita ancor oggi il Caffè del Borducan. Oggi come ieri offre la stessa ovattata complicità e discrezione dei tempi passati.

Una volta raggiunto Santa Maria del Monte, parcheggiare al Piazzale Pogliaghi, scendere per via Sommaruga e imboccare via Beata Caterina Moriggi, dove al n. 43 si trova il mitico Borducan. “

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