Caso Uva, inizia il processo in Corte d’Assise. Respinte le eccezioni della difesa

Ha preso il via lunedì 20 ottobre il procedimento giudiziario verso gli otto imputati per la morte dell’artigiano avvenuta nel 2008. Respinta la richiesta dell’associazione ‘A buon diritto’ del senatore Luigi Manconi di costituirsi parte civile

20 Ottobre 2014
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Tribunale


Si è svolta oggi, lunedì 20 ottobre, la prima udienza del processo sul caso Uva, che vede come imputati sei agenti di Polizia e un militare dell’Arma dei Carabinieri. L’ottavo imputato, un carabiniere, ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato. 

I capi d’imputazione sono omicidio preterintenzionale, arresto illegale, abbandono di incapace e abuso dei metodi di contenimento. La prossima udienza si svolgerà il 14 novembre alle 9.30. Il presidente Vito Piglionica ha ammesso tra le parti civili solo i parenti di Giuseppe Uva, escludendo invece l’associazione “A Buon Diritto” del senatore Luigi Manconi. 

L’avvocato Alberto Zanzi, subentrato a Fabio Anselmo nell’assistenza a Lucia Uva, si è detto soddisfatto: «La Corte ha dato subito l’impressione di essere assai attenta e di non voler pedere tempo e questo è un dato sicuramente positivo».

«È stata un’udienza interlocutoria – spiega l’avvocato Luca Marsico, che rappresenta la difesa insieme al collega Duilio Mancini – abbiamo sollevato due eccezioni preliminari, tutte e due disattese. Speriamo che il processo che sia rapido e si vada in fretta alla sentenza che non temiamo».

«Il dato che mi pare di dover riaffermare – continua Marsico – è che chiedendo di essere parte civile, l’associazione A buon diritto ha reclamato un aspetto risarcitorio per un danno che faccio fatica a comprendere, dal momento che non si tratta di famigliari, ma di un’associazione».

 

 

 

 

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