Boldetti sulla ciclabile di Via XXV Aprile “Per dirla alla Fantozzi ‘una cag*** pazzesca’”

Il consigliere comunale della lista Orrigoni commenta negativamente il progetto della giunta Galimberti, sottolineandone alcuni problemi

01 Settembre 2018
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“Il più famoso ragioniere italiano utilizzerebbe la sua celebre frase per descrivere il tratto di pista ciclabile in fase di preparazione lungo via XXV Aprile, che dovrebbe collegare l’area delle stazioni con il lago di Varese.

Anzitutto, risulta incomprensibile la scelta di via XXV Aprile invece di altre soluzioni come via Monte Rosa, via Monastero vecchio o, ancora, viale Sant’Antonio, tre strade alternative che collegano il centro cittadino con la zona di villa Recalcati. Infatti, lungo il tratto di strada troviamo, nell’ordine, il più importante polo scolastico della città, con la scuola media Dante, il liceo Manzoni, il liceo Cairoli e l’istituto superiore Daverio. Un’area che vede coinvolti oltre duemila studenti, tra cui alcuni giovani ragazzi che inevitabilmente vengono accompagnati dai genitori, i quali non avranno più a disposizione alcuna area di sosta per far salire o scendere dall’auto i propri figli e, probabilmente, si fermeranno in mezzo alla strada otturando la viabilità (già non ottima) della zona. Proseguendo su via XXV Aprile si trovano una sede di Poste italiane, la Questura e numerosi esercizi commerciali, già a corto di stalli di sosta per i clienti e per il carico/scarico merci, e, poco distanti, altri servizi pubblici come l’Asl e l’Aler. Eliminare circa 60 posti auto per un breve tratto di pista ciclabile sembra, dunque, una follia, oltre che un problema per la sicurezza dell’area delle scuole.

Inoltre, Varese poco si presta a questa tipologia di mobilità alternativa. Morfologicamente la nostra città è ricca di discese e salite che mal si conciliano con l’uso delle biciclette, soprattutto per le persone anziane e specialmente nei mesi invernali, quando le nostre strade divengono spesso ghiacciate rendendo quindi sconsigliabile e molto pericoloso questo tipo di spostamenti. Imitare grandi metropoli come Milano o Amsterdam, totalmente piatte, non ha senso. Bisogna osservare la realtà per quello che è ed accorgersi che Varese non può avere questa vocazione. Meglio puntare, in un’ottica di minor inquinamento, su un Trasporto Pubblico più efficiente ed efficace, che guardi all’elettrico, e su un potenziamento della pedonabilità e ciclabilità nella zona del centro, unica area predisposta a questi tipi di spostamenti. Per far ciò servono investimenti in nuove infrastrutture e nuovi parcheggi attorno al centro, come quello di via Sempione voluto dalla Giunta Fontana.

Non c’è più tempo per operazioni da campagna elettorale, se non vogliamo che Varese rimanga irrimediabilmente in ritardo nel suo sviluppo e venga schiacciata da Milano e dalla Svizzera. Spendere 1,2 milioni di euro (di cui circa 800mila dalla Regione) per quest’opera non sembra opportuno. Bisogna cominciare a fare investimenti mirati e seri che possano garantire maggiore fruibilità e lo sviluppo della nostra città!”

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