«Anche quest’anno come Provincia di Varese abbiamo ottenuto dall’Agenzia dei Monopoli le cifre dettagliate sul gioco d’azzardo legale nel nostro territorio – dichiara il capogruppo dei “Civici e Democratici” in consiglio provinciale Paolo Bertocchi – Dati non semplici da ottenere ma fondamentali per capire la vastità del fenomeno. Nel 2017 solo nei 139 Comuni della nostra provincia sono stati spesi un miliardo e 152 milioni di euro, un cifra purtroppo in linea con quella del 2016. Per dare un ordine di grandezza è un dato pari al fatturato annuo del gruppo Versace nel mercato mondiale della moda. Le voci più rilevanti sono quelle relative alle slot machine e Vlt presenti nei bar e nelle sale gioco seguite dalle scommesse sportive e dai “Gratta e vinci”. A questi numeri impressionanti bisogna poi aggiungere tutto il gioco online che è in grande aumento ma difficilmente tracciabile».
«I dati sulle ludopatie, sulle ricadute sociali ed economiche del gioco sono purtroppo ormai noti a tutti – continua Bertocchi – Sempre più spesso i Sindaci sono costretti a scendere in campo in prima linea per provare a difendere le proprie comunità. Proprio ieri l’Ats Insubria ha ricevuto un milione di euro dal fondo nazionale contro le ludopatie istituito dal Governo Gentiloni che saranno messi bando per progetti di Enti locali e Terzo settore per il contrasto e la prevenzione del gioco d’azzardo patologico».
«Su questo fronte quanto ha fatto il piano di zona di Luino con la redazione di un regolamento unico ad hoc per 24 Comuni – conclude Bertocchi – deve essere portato come esempio. Per la prima volta un intero territorio, senza differenza di colore politico, ha preso coscienza del problema e della sua gravità. La dialettica muscolare con le associazioni di categoria è fisiologica quando si parla di fenomeni di queste dimensione, sono convinto che dopo un primo periodo di sperimentazione del regolamento e delle ordinanze sindacali anche gli operatori economici del settore verificheranno con i Comuni gli effetti e insieme si costruiranno misure ancora più efficaci. Non è una guerra tra Comuni e gestori, la battaglia che non può che essere comune è per la salute dei cittadini».